Riparte la battaglia per l’olio d’oliva
Il comune di Ne resiste al Consiglio di Stato, dopo che il Ministero si è appellato contro la sentenza che riammetteva la vendita di olio sfuso direttamente al consumatore. La sentenza del Consiglio è stata rinviata a data da destinarsi, ma intanto è partita una sottoscrizione per continuare la bataglia legale. Gli olivicoltori possono contribure presso la Popolare di Lodi di Conscenti (conto numero 2102748).Doveva arrivare il 31 agosto la sentenza del Consiglio di Stato dopo il ricorso del Ministero delle Politiche Agricole, che a sua volta chiedeva di ripristinare il decreto della Comunità Europea, vietando la vendita di olio sfuso al consumatore. Invece, la sentenza è rinviata a data da destinarsi, ed il Comune di Ne, che era ricorrente contro il Ministero, raccoglie fondi per continuare la battaglia legale: “Noi non siamo contro l’etichetta: se un produttore vende ai negozi deve imbottigliare. Vogliamo però salvaguardare la tradizione secolare della vendita di olio sfuso al consumatore – dice l’assessore all’agricoltura ed ex sindaco Marco Bertani -. Non ci siamo appellati contro tutta l’ordinanza ministeriale, ma solo contro questa parte, e ci dispiace che il ministro Alemanno non abbia capito, ed abbia fatto a sua volta ricorso al Consiglio di Stato. Ringraziamo l’avvocato Granara che ha già ottenuto il rinvio della sentenza. Adesso, i produttori ed i consumatori di tutta Italia devono sostenerci sul conto corrente che abbiamo aperto, perché la bataglia legale costa soldi, ma sarà valida per tutta Italia, ed anzi per tutta Europa, visto che le disposizioni del nostro Ministero recepivano quelle della Comunità Europea”.