Riva Trigoso, varo bagnato per la fremm Federico Martinengo

Riva Trigoso, varo bagnato per la fremm Federico Martinengo
Stamattina il varo nel cantiere di Riva Trigoso

Sotto una pioggia sferzante si è tenuta stamattina a Riva Trigoso la cerimonia per il varo della settima fremm, Federico Martinengo. Botta e risposta sull’occupazione tra Bono e le rsu che hanno chiesto lavoro per i giovani: “Ci trovino le rsu i lavoratori del territorio che vogliono lavorare”.

Sotto una pioggia sferzante si è svolta stamattina nel cantiere di Riva Trigoso la cerimonia per il varo della settima fremm, la fregata Federico Martinengo: madrina Mina De Caro, vedova del comandante della fregata Scirocco Giuseppe Porcelli che perse la vita nel 1997 durante un’attività operativa condotta nell’ambito della forza navale Nato nel Mediterraneo. Alla cerimonia sono intervenuti, fra gli altri, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Valter Girardelli, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, al quale in mattinata è stato chiesto anche della situazione occupazionale dei giovani del territorio, che non trovano uno sbocco lavorativo in un’azienda che conta circa 1500 dipendenti, di cui 700 locali e 800 da fuori: “Il territorio ha senza dubbio bisogno di occupazione, l’Italia ne ha bisogno. Il tasso di disoccupazione è troppo alto, e quello fra i giovani è intollerabile. Questo varo rappresenta un grande momento per l’industria italiana perché parliamo di un prodotto che racchiude tecnica e capacità: c’è bisogno che tutto questo vada a vantaggio del territorio, a vantaggio dell’occupazione e dei tanti giovani capaci che escono dalle nostre scuole e non trovano lavoro. Ci auguriamo che la legge navale, il seguito della legge fremm e le nuove navi ordinate a Fincantieri possano dare una spinta in questa direzione. Sono anche anni che si discute di un contratto difficile in questa zona: sono sollecitazioni che faremo alla direzione di Fincantieri, abbiamo sempre chiesto grande attenzione per i cantieri della Liguria, abbiamo combattuto perché restassero tutti aperti sul territorio regionale e continueremo a farlo”. Anche Cesare Grasso, rsu Uilm delle maestranze, nel suo intervento ha chiesto un rafforzamento delle maestranze e investimenti nei processi e nella produzione: “I dipendenti sono un patrimonio di conoscenza e i giovani hanno bisogno di lavoro”. Una laconica risposta è giunta dall’amministratore delegato Giuseppe Bono alla cerimonia: “Ci trovino le rsu i lavoratori del territorio che vogliono lavorare”. Non è mancata la reazione dei sindacati: “Da molto affermiamo che il cantiere di Riva deve fare assunzioni sul territorio perchè ci siamo anche noi conquistati il carico di lavoro che abbiamo adesso e ci sono le persone che hanno le qualità e le competenze – commenta Omar Di Tullio, segretario Fim Tigullio -. Abbiamo dato molti curriculum e alle parole dovrebbero seguire i fatti”. Sulla stessa linea Diego Baldi, segretario Fiom Tigullio: “Tanti curriculum sono stati presentanti all’azienda, sia per impiegati che per operai. In questi ultimi tempi in pochi sono stati assunti: la battuta di Bono è stata davvero fuori luogo”.