San Colombano, si teme il Rio Mandrie
Il rivo ha rotto una decina di metri di argine: l’opposizione di “Territorio e sviluppo” chiede di inserirlo tra quelli su cui intervenire.
Si discute dell’alluvione anche a San Colombano Certenoli. Il capogruppo di “Territorio e Sviluppo”, Sergio Vaccaro, ha richiesto, con un documento, al sindaco Giovanni Solari l’inserimento anche del Rio Mandrie di San Colombano fra quelli da intervenire nei danni alluvionali. Il Rio Mandrie, affluente del torrente Lavagna, ha rotto gli argini per una decina di metri e ora rischia di compromettere la strada vicinale ed un fabbricato. Pertanto, Vaccaro chiede che venga preso in considerazione almeno negli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Nel frattempo, Claudio Solari, in qualità di portavoce del comitato “Salviamo la Fontanabuona”, oggi è a Roma, a partecipare all’incontro della rete “Maipiù”, una trentina di realtà alluvionate che chiedono misure nazionali per scongiurare il ripetersi di episodi del genere. E’ in programma un incontro con una delegazione di parlamentari. Lo stesso comitato, invece, nei giorni scorsi, ha contestato duramente il riparto dei fondi per le somme urgenze di ottobre, in particolare per il solo 60% concesso alla Fontanabuona e gli importi molto alti indicati da Comuni di altre valli.