Selvaggina ligure: animali sani, nessun rischio per il consumo di carne
![Un cinghiale](http://www.radioaldebaran.it/wp-content/uploads/2010/09/cinghiale1.jpg)
![cinghiale Un cinghiale](http://www.radioaldebaran.it/wp-content/uploads/2010/09/cinghiale1-150x150.jpg)
Nessun pericolo per la salute, in Liguria, dal consumo di carni della selvaggina, in particolare quella di cinghiale. Lo confermano l’Istituto Zooprofilattico, che effettua test su 1500 capi l’anno come stabilito dal piano biennale di monitoraggio degli ungulati.
E’ sana la carne della selvaggina, e in particolare dei cinghiali, cacciata in Liguria. Lo confermano i primi dati dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta trasmessi all’assessorato alla Caccia della Regione Liguria che dallo scorso anno ha avviato un piano biennale di monitoraggio degli ungulati selvatici su tutto il territorio regionale per valutare il rischio correlato al consumo di carni cacciate. Attualmente, sono pervenuti all’Istituto Zooprofilattico circa 250 campioni da cinghiali cacciati nelle diverse province liguri; le analisi indicate risultano attualmente in corso, ma dai dati preliminari ottenuti nei primi mesi di studio, si può già affermare che non vi siano rischi sanitari riscontrati. L’istituto verifica 1500 animali selvatici cacciati (principalmente cinghiali, ma anche caprioli, camosci e daini) all’anno, con lo scopo di verificare l’assenza di patologie trasmissibili all’uomo. Vengono inoltre effettuati test per rilevare nei tessuti degli animali cacciati i livelli di alcuni contaminanti, come metalli pesanti, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici, pesticidi e cesio-137, partendo dal fatto che tali animali condividono o vivono in un ambiente limitrofo a quello dell’uomo e per questo possono fungere da sentinella per eventuali contaminazioni.