Sovraffollamento penitenziario, il Sappe: “Aspettiamoci ricorsi anche in Liguria”


Il segretario generale aggiunto del Sappe Martinelli sulla sentenza di Strasburgo sul sovraffollamento delle carceri: “Situazione al collasso anche in Liguria, possibili ricorsi alla Corte europea dei diritti umani. Occorrono riforme strutturali sull’esecuzione della pena”.
La sentenza di Strasburgo sul sovraffollamento delle carceri potrebbe avere ripercussioni anche sulla Liguria: per Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del sindacato autonomo della polizia penitenziaria Sappe, saranno possibili anche nel territorio ricorsi alla Corte europea dei diritti umani, dato che nei penitenziari della regione si contano oltre 1.800 detenuti per mille posti letto: “L’intero sistema penitenziario al collasso, anche per le incapacità politiche ed istituzionali a risolvere il grave problema del sovraffollamento” dice, riportando anche il dato di Chiavari, dove ci sono 78 posti e 94 detenuti. “Un detenuto su quattro è tossicodipendente, a lavorare è solo il 10% dei detenuti, gli stranieri sono oltre il 60% dei ristretti – prosegue parlando della Liguria in generale -. Tutto questo ha determinato e determina carceri sovraffollate e tensioni continue”. La soluzione per il Sappe passa anche per l’amnistia, ma non da sola: “Quel che serve sono vere riforme strutturali sull’esecuzione della pena: si deve potenziare maggiormente il ricorso alle misure alternative alla detenzione, espellere i detenuti stranieri e favorire nuovi circuiti penitenziari, che ad esempio permettano ai tantissimi tossicodipendenti oggi in cella di espiare la pena nelle comunità di recupero controllati dalla polizia penitenziaria”.