Sulle slot e la criminalità organizzata parole di fuoco tra Toti, il Pd e i Cinque Stelle


Il presidente della Regione: “Le opposizioni danno dei delinquenti a migliaia di esercenti liguri”. Loro: “Ci attribuisce cose mai dette e non sa affrontare un tema serissimo come la ludopatia”.
Dopo le risultanze dell’inchiesta su Lavagna, la criminalità organizzata e il suo utilizzo anche di slot e sale gioco, si levano sempre più alte le polemiche, in Regione, tra il presidente Toti e le opposizioni di Pd e M5S, legate al rinvio dell’applicazione della legge che avrebbe bloccato la larghisssima maggioranza degli apparecchi per il gioco legalizzato in Liguria. Questa era stata la replica di Toti: “Mi chiedo come le opposizioni si permettano di dare dei ladri e dei delinquenti a migliaia di esercenti liguri dove le famiglie giocano al totocalcio o al superenalotto. Le mele marce devono pagare, i tanti che lavorano tra le strettoie burocratiche più pesanti d’Europa, no di certo”. I 5 Stelle replicano parlando di “vergognosa strumentalizzazione di un tema serissimo come l’azzardo e la ludopatia. Attribuire al M5S esternazioni mai pronunciate per un mero scopo propagandistico ed elettorale dimostra la totale carenza di argomenti e proposte concrete per aggredire una vera e propria piaga sociale del nostro tempo”. Secondo il gruppo del Pd, “le parole di Toti sono vergognose. Per giustificare la sua scelta di non applicare la legge sul gioco d’azzardo insulta e diffama il Pd, mettendogli in bocca parola che non ha mai detto”.