Taglio pino dei Giardini a Mare, polemiche Difendi Santa e l’Altra Idea Tigullio
A seguito del taglio di un pino quasi secolare nei Giardini a Mare, il Comitato Difendi Santa scrive al sindaco per poter visionare la relazione dell’agronomo che ha decretato la pericolosità della pianta. Contraria anche l’Altra Idea Tigullio, per la quale sarebbe bastato un trattamento.
Il Comitato Difendi Santa scrive al sindaco del Comune di Santa Margherita Ligure Paolo Donadoni per manifestare perplessità sul taglio di un pino quasi secolare nei Giardini a Mare. “A taglio effettuato tutti hanno notato la compattezza del legname in tutte le sezioni dove è stato segato. Sono state altresì notate le cattive condizioni dei puntelli in legname progettati e realizzati dagli uffici tecnici circa 10 anni orsono” dicono i responsabili del Comitato, che hanno ricevuto lamentele da parte degli iscritti e che chiedono ora la relazione dell’agronomo che ha decretato la pericolosità della pianta e l’eventuale preventivo della sua messa in sicurezza.
Anche l’associazione L’Altra Idea Tigullio interviene, sostendendo che il pino non avrebbe dovuto essere tagliato, bensì sottoposto ad un trattamento: “Sarebbe stato opportuno da parte del Comune ascoltare il parere di più agronomi ed esperti dal momento che stiamo parlando di un albero per poter mantenere il quale in passato e con l’allora rifacimento della pavimentazione dei giardini furono spese cifre importanti. In questi ultimi anni, a cominciare dall’abbattimento dei platani di Corso Matteotti sono stati tagliati troppi alberi in città e, le sostituzioni lasciano molto a desiderare”.
In occasione dell’intervento di abbattimento, la consigliera Carmela Pinamonti, incaricata a parchi, giardini e verde pubblico, aveva dichiarato: “Sono dispiaciuta per l’albero, ma il pino in questione, durante un recente sopralluogo, ha dato segni di estrema pericolosità, considerando la sua inclinatura, oltre 45 gradi, e considerando il deterioramento dei sostegni. Al posto di questa pianta ne metteremo a dimora un’altra”.