Tassa di soggiorno, le condizioni dei Comuni: 60% sul turismo, 40% per il decoro delle città

Tassa di soggiorno, le condizioni dei Comuni: 60% sul turismo, 40% per il decoro delle città
Il turismo, grande risorsa economica locale

Anci Liguria aderisce al “Patto per lo sviluppo strategico del turismo” e avanza le proprie richieste alla Regione. Intanto, la giunta regionale ha approvato i requisiti richiesti alle strutture non alberghiere, classificate con i soli.

Si torna a parlare, concretamente, della tassa di soggiorno, nelle località turistiche della Liguria. L’imposta, infatti, è uno degli elementi che compongono il Patto per lo sviluppo strategico del turismo avanzato dalla Regione, cui Anci Liguria, associazione dei Comuni, ha deciso formalmente di aderire. Nel documento appena avvallato dall’ufficio di presidenza, però, Anci fissa le linee guida per la sua applicazione, chiedendo che, per almeno il 60%, i proventi della tassa siano utilizzati per la “promozione dell’accoglienza, la comunicazione, il marketing turistico della località o per interventi e servizi ad elevata valenza turistica e per la realizzazione di eventi e la copertura dei costi per gli uffici informazione e accoglienza turistica (IAT). Fino al 40% degli introiti, invece, potranno invece essere utilizzati direttamente dai Comuni per il miglioramento del decoro della località”.

Intanto, su proposta dell’assessore al Turismo Gianni Berrino, la giunta regionale ha approvato le disposizioni attuative dei requisiti e delle caratteristiche per le strutture ricettive extra alberghiere, ovvero ostelli, rifugi, bed and breakfast, strutture ricettive all’aria aperta, appartamenti ammobiliati a uso turistico. Insieme ad esse, è stato approvato l’elenco dei criteri per la valutazione delle strutture, a cui verranno assegnate da 1 a 3 ‘soli’, il corrispettivo delle stelle alberghiere, a seconda del possesso degli standard di decoro e di qualità. “La delibera – ha spiegato l’assessore Berrino – è frutto di un lungo lavoro condiviso con associazioni degli operatori di categoria ed enti locali. Abbiamo puntato alla semplificazione e sull’abbattimento della burocrazia, ma nel contempo, anche alla valorizzazione di un’offerta ricettiva di qualità”.