Terrazze olivetate, studio di fattibilità dei Comuni del Levante

La giunta di Sestri Levante ha approvato il protocollo di intesa che unisce diversi Comuni tra costa ed entroterra, con il proposito di dare il via allo studio di fattibilità per il progetto Terrazze olivetate nel levante ligure.
Il Comune si è infatti fatto promotore e capofila di un importante progetto per la tutela e la valorizzazione del patrimonio olivicolo del territorio che coinvolge 13 Comuni – oltre a Sestri Levante, Bonassola, Borzonasca, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cogorno, Lavagna, Leivi, Levanto, Moneglia, Ne, San Colombano Certenoli -, 4 cooperative di olivicoltori e l’Università di Pisa e che unisce diversi aspetti di lavoro, trasversali e complementari tra loro. La proposta è nata durante il convegno Olivicoltura e territorio nel levante ligure che si è tenuto a Sestri il 3 dicembre 2020, all’interno della manifestazione Pane e olio, durante il quale il professor Riccardo Gucci, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro- ambientali dell’Università di Pisa, ha proposto una soluzione all’abbandono degli oliveti che si rivolge non solo al comparto olivicolo, ma che è un progetto di valorizzazione dell’intero territorio, con positive ricadute in termini di lotta al dissesto idrogeologico, contrasto al degrado del paesaggio, ma che diventa anche l’opportunità per la creazione di sbocchi occupazionali e di rilancio turistico dell’entroterra. “Un progetto importante per l’intero territorio – commentano la sindaca Valentina Ghio e l’assessore alle Politiche agricole Battilana – che porta avanti, in maniera concreta, le politiche di valorizzazione del prodotto principe delle nostre produzioni agricole e, di conseguenza, di valorizzazione della sua produzione in tutte le sue fasi, dalla tutela dei terreni, alle certificazioni, alla creazione di possibilità di lavoro. Un’idea nata durante durante l’evento in cui celebriamo ‘l’oro liquido’ del nostro territorio e portata avanti non solo con il supporto delle amministrazioni ma delle cooperative locali degli olivicoltori, nel segno di quel meccanismo di confronto e partecipazione che è da sempre una cifra distintiva del nostro operato”.