Tornano le messe, limitazioni alle visite negli ospedali

Ospedale
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Il complesso dell’ospedale di Lavagna

Resteranno chiuse fino a mercoledì tutte le scuole liguri di ogni ordine e grado per consentire agli Istituti di dotarsi di tutti gli strumenti di prevenzione igienico-saniaria previsti dalle norme. Lo ha deciso l’ordinanza regionale emanata dal presidente Giovanni Toti d’intesa con il Ministro Speranza e di concerto con il presidente di Regione Piemonte Alberto Cirio, dopo l’incontro di questo pomeriggio in Prefettura alla presenza dei quattro prefetti liguri e dei rappresentanti di ANCI e la riunione della Cabina di Regia. Le scuole resteranno sicuramente chiuse tutta la settimana in provincia di Savona. Per il resto del territorio, spiega Toti si dovrà ancora fare un punto martedì, per verificare che le scuole abbiano le dotazioni richieste, ovvero “una serie di dispositivi, tipo dispenser, di igienizzante, fuori dalle aule”. A seguito del nuovo Dpcm non è richiesto il certificato medico per la riammissione alle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattie non infettive. Il certificato come prescritto dal dpcm è previsto solo per malattie infettive. Intanto, chiusa anche l’Università di Genova, per tutta la settimana, fatta eccezione per i le attività considerate gravemente pregiudizievoli del ciclo di studi da parte dei competenti organi dell’Università. Alisa d’intesa con gli enti gestori e le aziende ospedaliere, ha inviato una circolare in base alla quale rimane in vigore la limitazione degli accessi negli ospedali e nelle RSA. Può entrare una sola persona (care giver) a tutela dei ricoverati e delle persone fragili ospiti delle strutture. La disposizione rimarrà in vigore fino a nuove indicazioni. I vescovi liguri sbloccano le funzioni religiose: da oggi riprendono le celebrazioni eucaristiche con la partecipazione dei fedeli e potrà essere celebrato il rito delle ceneri. Tornano ad avere partecipanti funerali e matrimoni e può riprendere la benedizione delle case, così come le attività nelle parrocchie. Rimane l’invito al rispetto delle norme igienico sanitarie, per cui gli stessi vescovi chiedono di prendere la Comunione solo direttamente in mano ed evitare il segno di pace.