Trenitalia contesta l’allungamento dei tempi di percorrenza

Trenitalia contesta l’allungamento dei tempi di percorrenza
Tempi di percorrenza, Trenitalia vs Regione

Secondo l’azienda dal 2006 ad oggi non sono affatto aumentati per i regionali. La Regione ha chiesto una verifica alla “Commissione infrastrutture, mobilità e governo del territorio”.

La Regione ha deciso di affidarsi alla “Commissione infrastrutture, mobilità e governo del territorio”, che riunisce tutte le regioni italiane, per verificare la congruità dei tempi di percorrenza dei treni. L’ente di Via Fieschi si affida dunque ad un ente terzo per cercare di dirimere una situazione che ha scatenato le proteste di pendolari e consumatori. Secondo quanto riferisce l’assessore regionale ai trasporti Enrico Vesco, infatti, i treni al rallentatore incidono sul budget della Regione, obbligata a pagare in base alla durata del viaggio. La tesi viene però respinta da Trenitalia: secondo l’azienda i contratti con le regioni sono stati approntati sulla base di un catalogo nel quale i costi sono stati calcolati prendendo come base di riferimento i tempi medi di percorrenza del 2006. “Nel definire il catalogo – si legge in un comunicato stampa dell’azienda – Trenitalia ha applicato ai costi del 2006 una riduzione del 9%. Ed in ogni caso, dal 2006 ad oggi, la media dei tempi di percorrenza dei treni regionali non è affatto aumentata. E’ invece privo di senso voler paragonare i tempi di percorrenza di oggi con quelli di quindici anni fa”.