Un microchip negli scarponi degli operai della Fincantieri?


I lavoratori di Riva Trigoso sono scesi oggi in sciopero e tra le motivazioni Fiom Cgil inserisce anche la volontà dell’azienda di controllare i lavoratori con un microchip. Domani incontro istituzionale.
La Fincantieri vorrebbe inserire negli scarponi degli operai dei microchip con funzioni di controllo. Lo sostiene la Fiom Cgil nell’illustrare le motivazioni che hanno spinto i lavoratori dello stabilimento di Riva Trigoso a scendere in sciopero questa mattina. La partita è quella del contratto integrativo: per Fim, Fiom e Uilm la proposta dell’azienda è irricevibile perché prevederebbe flessibilità esasperata, tagli salariali, esternalizzazioni delle attività di scafo e la separazione del comparto della meccanica dal resto del cantiere. Intanto, per discutere della ventilata separazione del comparto meccanico, i sindaci dei quattro Comuni della Val Petronio hanno convocato un incontro con i parlamentari liguri, la Regione e la Città Metropolitana per domani pomeriggio alle 17.30 presso Palazzo Fascie di Sestri Levante. Annunciano già la loro presenza il capogruppo della Lega Nord al Senato Marco Centinaio ed il consigliere regionale della Lega Edoardo Rixi, candidato presidente alle elezioni di primavera.