4 impianti con le microbolle al posto di uno: ecco la proposta alternativa M5S per la depurazione nel Tigullio

Stamattina la presentazione da Defilla
Stamattina la presentazione da Defilla
Stamattina la presentazione a Chiavari

Presentata stamattina a Chiavari Chiavari la propria proposta alternativa al progetto del depuratore unico per il Tigullio Orientale. Il M5S propone di costruire 4 impianti  che sfruttino la tecnologia delle microbolle per il filtraggio degli scarichi, che dovrebbero contenere i costi garantendo l’efficienza.

Il M5S ha presentato questa mattina a Chiavari la propria proposta alternativa al progetto del depuratore unico in Colmata a Chiavari. Il movimento è partito da una premessa: perché dare per scontata la tecnologia a membrane richiesta da Iren per i nostri impianti, quando altre tecnologie più moderne potrebbero essere sfruttare per contenere i costi garantendo l’efficienza. In particolare il M5S pensa a quattro impianti al posto di uno solo per il Tigullio Orientale, da realizzare utilizzando un sistema di microbolle per il filtraggio degli scarichi, brevettato nel 2008 da una società di engineering facente capo all’Università di Lugano. Tale tecnologia consentirebbe di accorciare i tempi di realizzazione e di ridurre i costi di realizzazione e manutenzione. Gli impianti dovrebbero sorgere nel porto di Lavagna, Sestri Levante in zona Ramaia, in Fontanabuona in un’area di cinque chilometri quadrati ancora da individuare e infine a Chiavari, dove l’impianto secondo il movimento dovrebbe andare ad ammodernare quello di Preli fra qualche anno. Per quanto riguarda i costi, la stima totale considerando impianti e collettazione è di circa 50milioni di euro, contro i 60 preventivati per l’impianto unico, già lievitati a 80 secondo le stime fornite in estate dall’assessore metropolitano Enrico Pignone.