Autovelox truccati, l’inchiesta passa da Cogorno

Autovelox truccati, l’inchiesta passa da Cogorno
Una veduta di San Salvatore

La Guardia di Finanza smascera un produttore che li gestiva in maniera irregolare. Nell’elenco dei Comuni coinvolti, anche quello del Tigullio, dove, però, si smentisce.

Figurano anche i Comuni di Cogorno e di Maissana, nell’elenco di quelli coinvolti nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Brescia sulla truffa degli autovelox. Al centro delle indagini, durata ben cinque anni, c’è un sessantenne di Desanzano del Garda, Diego Barosi, che avrebbe gestito una cinquantina di autovelox in tutta Italia, di cui solo due, però, omologati, tanto che in tutti i verbali venivano riprodotte le stesse due matricole. Per intascare una percentuale delle sanzioni, l’imprenditore avrebbe anche tarato gli impianti per rialzare del 15% la velocità rilevata. Questo farebbe annullare 82mila multe, per un valore di 11 milioni e mezzo di euro, in tutta Italia. Da Cogorno, però, si smentisce categoricamente il coinvolgimento con queste dite, spiegando che il servizio autovelox è fatto solo di concerto con la Provincia di Genova che, peraltro, verifica le apparecchiature ogni anno. “Siamo stati contattati da queste persone, diversi anni fa – racconta il sindaco, Enrica Sommariva -. Non ci avevano convinto e non se ne è mai fatto nulla”.