Boss albanesi: ottengono gli arresti domiciliari

Accusati di estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, associazione a delinquere: pena 2 anni e 4 mesi da scontare nella propria abitazione più una multa di 800 euro.Sono stati condannati ieri dal giudice delle indagini preliminari i due capi di una banda di albanesi e ucraini dediti al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione nella riviera tra Sestri Levante e Chiavari. Si tratta di due fratelli di 38 e 34 anni, tutti e due immigrati dall’Albania, che dovranno scontare una pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione con una multa di 800 euro con l’accusa di associazione a delinquere e sfruttamento della prostituzione. Ma l’avvocato della difesa, Claudio Zadra, li evrebbe fatti assolvere da accuse più gravi, come quella di estorsione, e ha ottenuto per loro gli arresti domiciliari, anziché il carcere. Al momento ci sarebbero altri tre componenti della banda sotto inchiesta, fermati dai carabinieri della compagnia di Sestri Levante che, con un’indagine durata circa un anno, sono riusciti a giungere ai capi dell’associazione che in meno di due anni è riuscita ad avere il controllo dell’intero litorale tra Chiavari e Cavi di Lavagna dove ragazze, per lo più immigrate dalla Russia, erano ridotte in uno stato di schiavitù.