Campane di Lavagna, la sentenza della Corte di Cassazione che tanto fa discutere

comune Lavagna

Fa discutere a Lavagna la sentenza della Corte di Cassazione del 23 febbraio che conferma la sentenza della Corte d’Appello di Genova del 2015, che condannava don Stefano Queirolo, parroco della Chiesa di Santo Stefano e del Carmine, a pagare 18mila euro di risarcimento ad una cittadina che si era rivolta alla giustizia sostenendo di essere stata danneggiata dal suono delle campane.

In primo grado il giudice aveva fissato il risarcimento in 60mila euro, cifra poi ridotta in appello. La Corte di Cassazione ha respinto tutti i nove motivi del ricorso, fra i quali quello riferibile al nesso di causalità fra la cronicizzazione delle patologie evidenziate dalla cittadina ed il suono delle campane, in quanto questo nesso è già stato accertato dalla Corte d’Appello. Don Stefano dovrà anche pagare 2.500 euro di spese di giudizio.

Su Facebook l’amministrazione comunale di Lavagna si è palesemente schierata con un post intitolato “#iostocondonstefano #iostoconlecampane”: «Non abbiamo certo le competenze, a fronte di tre gradi di giudizio, per intervenire sulla decisione della Suprema Corte che ha condannato il nostro don Stefano», si legge nel post, che così continua: «Non possiamo far a meno di ringraziarlo per avere combattuto per così tanti anni per le nostre campane. Oggi una città ferita e forse incredula si sta stringendo all’unisono intorno al suo ex Parroco dimostrando che il volto di questa città passa anche per un semplice suono».

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