Chiude con un grandissimo Rea il Festival di Valle Christi

Chiude con un grandissimo Rea il Festival di Valle Christi
Il pianista jazz Danilo Rea ieri sera a Rapallo

Nella meravigliosa cornice di Villa Tigullio il pianista romano regala una serata indimenticabile con il Tributo a Fabrizio De André

Le mani di Danilo Rea si muovono percorrendo la tastiera in lungo e in largo, ricamando melodie che accarezzano il sublime. È “La canzone dell’amore perduto”, il brano da cui nasce tutto il progetto, ad aprire le danze.

“Dodici anni fa Dori Ghezzi ascoltò la versione che proponevo in trio con i “Dottor Tre” e la sua idea fu quella di partire con la realizzazione di una serie di “live” con questa formazione. Non se ne fece nulla, fino a che non fui invitato in Sardegna, alla tenuta dell’Agnata, dove tenni un concerto per piano solo e da lì partì tutta la storia, sfociata anche nella realizzazione di un cd tributo. L’unica mia preoccupazione era quella che la mancanza del testo potesse in qualche modo sminuire l’esecuzione, ma mi accorsi che questa assenza non si sentiva e l’avventura prese forma con una serie interminabile di concerti. Accadeva un po’ come nei brani della tradizione partenopea, dove non sai se è più importante il testo o la musica”.

L’esibizione dell’artista capitolino ha dato nuova vita alle canzoni di Fabrizio, in un susseguirsi di salite e discese, ricamate e farcite da una maestosa vena d’improvvisazione che nelle sue mani si amplifica e diventa magia.

“A me piace condurre l’esecuzione quasi come se fosse un brano di musica classica, lo stravolgo, prendo un frammento del tema, gli giro intorno, modulo, cambio armonie, in una sorta di regia istantanea che mi piace dipingere come un viaggio.”

Bocca di Rosa, La Citta Vecchia, Carlo Martello, la Ballata dell’Amore Cieco, Spiritual, il Pescatore, La Canzone di Marinella, hanno attraversato la platea regalando un brivido lunghissimo che ha finito la sua corsa con un tuffo nelle acque del Tigullio.

Un plauso speciale a tutta la squadra capitanata da Cristina Koenig e Luciana Sudano e al direttore Artistico Bruno Guardamagna, che ha sottolineato la bontà delle proposte di questa edizione, assicurando anche per gli anni a venire che il livello degli artisti rimarrà altissimo.

Lunga vita al Festival!