Circonvenzione di incapace, prescrizione per don Queirolo

Il parroco della basilica di Santo Stefano era finito sotto processo per il testamento a suo favore di un 88enne. Assolto per l’accusa di falso, è stato prosciolto per quella di circonvenzione di incapace per la sopravvenuta prescrizione.Si è conclusa positivamente, anche grazie ad una prescrizione, la vicenda processuale che vedeva implicato don Stefano Queirolo, parrocco della basilica di Santo Stefano di Lavagna, imputato con l’accusa di falso e circonvenzione di incapace, a seguito di un testamento redatto da un lavagnese di 88 anni. Insieme a don Stefano era finito sotto indagine anche il 67enne Fabrizio Reboli. La vicenda risale al 2001, quando l’anziano lavagnese sottoscrisse un testamente con il quale lasciava al parroco diversi appartamenti per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro, modificando un precedente testamento redatto solo due giorni prima. La moglie si era successivamente rivolta alla giustizia accusando il sacerdote e l’altro imputato di circonvenzione di incapace. Il giudice per l’udienza preliminare ha pronunciato una sentenza di assoluzione per l’accusa di falso, mentre ha stabilito il non luogo a procedere per l’accusa di circonvenzione di incapace per sopravvenuta prescrizione, senza entrare nel merito di quanto accaduto.

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