Deve scontare tre anni per occultamento di cadavere il bielorusso arrestato ieri

Deve scontare tre anni per occultamento di cadavere il bielorusso arrestato ieri
L'indagine è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Santa Margherita Ligure

L’uomo, in compagnia di una donna ucraina, aveva infastidito i clienti di uno stabilimento balneare, per poi scagliarsi contro un carabiniere. Dalle successive indagini è emerso che era già stato condannata nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Natalia Proshina.

Deve scontare tre anni per occultamento di cadavere il 38enne bielorusso arrestato ieri dai carabinieri di Recco insieme ad una donna ucraina di 47 anni per aver infastidito, forse perché ubriachi, i clienti di uno stabilimento balneare, ed essersi successivamente scagliati in caserma contro un carabiniere, ferendolo ad un braccio. Questa mattina c’è stata la convalida dell’arresto per i due, mentre nel frattempo i carabinieri proseguivano nelle loro indagini: grazie alle impronte digitali i militari sono così risaliti alla vera identità dell’uomo. Si tratta di Eugeny Ivanishko, condannato a tre anni di carcere perché ritenuto il complice di Aleksander Azarov, l’uomo che nel dicembre del 2009 aveva ucciso a Rapallo la cugina Natalia Proshina. La pena in un primo tempo era stata sospesa, ma poi il beneficio era stato revocato. Il bielorusso avrebbe dunque dovuto far ritorno in carcere, ma si era dato alla latitanza. Fino alla bravata di ieri, che ora rischia di costargli molto cara.