“Diga Perfigli”: per la Regione è difficile rinunciare ad otto milioni di euro
In risposta ad un’interrogazione di Gabriele Pisani (M5S), l’assessore Giampedrone ha spiegato che la Regione non può rinunciare ad un cospicuo finanziamento senza concrete motivazioni. Si è discusso anche dell’ex oleificio Capurro di Avegno: non diventerà un ecocentro.
“Non esiste nessun assessore alla difesa del suolo che possa rinunciare a otto milioni di euro destinati a difendere il territorio”. Così l’assessore regionale Giacomo Giampedrone ha risposto ad un’interrogazione illustrata da Gabriele Pisani del MoVimento 5 Stelle sulla cosiddetta “diga Perfigli”, il muro lungo 600 metri, largo 15 ed alto 4 che dovrebbe essere costruito sulla sponda lavagnese dell’Entella. Pisani ha ricordato come il prossimo 16 dicembre il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche dovrà pronunciarsi sulla sospensiva del procedimento. E la Regione si è costituita in giudizio. Giampedrone ha spiegato che l’attuale amministrazione regionale ha ereditato il progetto dalla precedente e che si è costituita in giudizio anche per comprendere i rilievi tecnici che possono essere mossi al progetto. Secondo Giampedrone, per rinunciare ad otto milioni di finanziamento, servono forti prese di posizione degli enti locali con atti formali o una valutazione tecnica che sconsigli puntualmente la realizzazione dell’opera.
E sempre Gabriele Pisani del MoVimento 5 Stelle ha illustrato anche una seconda interrogazione, questa relativa all’ex Oleificio Capurro di Avegno. L’attività è cessata alla fine degli anni novanta e dopo la chiusura degli impianti si sono verificati episodi di incenerimento ed abbandono dei rifiuti. Il Puc di Avegno, approvato dieci anni fa, prevede la riconversione dell’area in residenziale/commerciale, ma ad oggi nulla è stato fatto dalla proprietà. Pisani ha quindi chiesto se la Regione intenda inserire l’area tra quelle interessate dal trattamento dei rifiuti e se esista già un accordo per la realizzazione di un ecocentro regionale. Ipotesi seccamente smentita dall’assessore all’ambiente Giacomo Giampedrone: “Non è pervenuta alcuna istanza in proposito e non c’è alcun accordo in merito”, ha risposto l’assessore, invitando Pisani a verificare meglio le notizie giornalistiche prima di farne oggetto di interrogazioni.