Emergenza ucraina, nell’accoglienza storie di grandi amicizie. L’esperienza della Croce Bianca

famiglia ucraina

Dietro ai casi di accoglienza a fuggiaschi dall’Ucraina si rivelano anche diverse storie di rapporti personali già costruiti da tempo. Sono due i nuclei familiari che la Croce Bianca Rapallese ha prelevato dopo la fuga, rispettivamente, da Leopoli e da Kiev, per portarli in Italia. Il primo è quello delle figlie della collaboratrice del santuario di Montallegro (nella foto). Il presidente della pubblica assistenza, Fabio Mustorgi, inizia a raccontare questo servizio e passa ad un altro, che affonda nell’attività dell’associazione “Baia delle Favole”, che da molti anni accoglie minori della zona di Chernobyl.

 

La Croce Bianca raccoglie donazioni al proprio Iban per garantire il soggiorno della famiglia alloggiata nella propria foresteria e, intanto, con le altre pubbliche assistenze, collabora al trasporto degli ospiti ucraini all’hub di Chiavari per tamponi e vaccinazioni. Il ministero ha diffuso un protocollo che prevede anche la quarantena per i nuovi arrivati. In previsione, anche l’allestimento di un punto medico di accoglienza in Slovacchia, paese di confine per i profughi ucraini. Sentiamo ancora Mustorgi.