Expo Fontanabuona, la Camera di Commercio: “I soldi ci sono e si sapeva da tempo”

Expo Fontanabuona, la Camera di Commercio: “I soldi ci sono e si sapeva da tempo”
Uno stand degli anni scorsi nei padiglioni di Calvari

La replica di Paolo Corsiglia dopo la spiegazione di Marisa Bacigalupo (“ora è tardi e il Gal non è in condizioni di anticipare somme”). In consiglio regionale, però, le opposizioni contestano l’amministrazione Toti per i tempi lunghi per concludere la procedura. Parlano Boitano, Rossetti, Pisani e Tosi.

La mancata organizzazione dell’Expo Fontanabuona 2018 scatena reazioni. All’annuncio di Marisa Bacigalupo che, mancando ad oggi gli stanziamenti, non ci sono i tempi per dare corso alla manifestazione ad agosto, replica Paolo Corsiglia, membro della giunta della Camera di Commercio di Genova: “Proprio lunedì prossimo – dice Corsiglia – la Camera di Commercio farà la ripartizione dei fondi stanziati dalla Regione per gli Expo liguri, confermando a quello della Fontanabuona i 18mila euro dell’anno scorso. Bacigalupo sapeva che la Regione aveva stanziato a favore della Camera di Commercio e che la cifra totale era la stessa del 2017, quindi la mancata organizzazione non può essere imputata a noi o alla Regione”.

Intanto, però, l’annuncio che non ci sarà, ad agosto, la 34^ edizione di Expo Fontanabuona scatena le opposizioni del consiglio regionale. Giovanni Boitano si appella ancora, per un intervento rapido e straordinario, al presidente Toti, pur commentando: “Ho l’impressione che Toti preferisca inseguire le chimere mediatiche, anziché salvaguardare lo sviluppo del territorio”. Pippo Rossetti, Pd, dice che “dopo lo schiaffo del tunnel, opera che il centrodestra aveva promesso ma che adesso ha tolto dalle priorità, la Fontanabuona perde anche uno dei suoi appuntamenti più importanti: l’Expo”. Secondo i Cinque Stelle Fabio Tosi e Gabriele Pisani, “mentre l’intero centrodestra era concentrato unicamente sulle amministrative, si sono visti sfumare i tempi tecnici necessari a reperire i finanziamenti, facendo così perdere al territorio un’altra delle sue eccellenze, con ricadute negative pesanti su tutto l’indotto. È l’ennesima dimostrazione di come Toti e i suoi abbiano totalmente dimenticato la Fontanabuona”.