Fincantieri, salvo il cantiere di Riva Trigoso

Fincantieri si impegna a mantenere i siti produttivi e i livelli occupazionali, siglando un verbale di accordo durante l’incontro odierno con i sindacati. Ghio, FIOM: “Risultato importante per i lavoratori di Riva, ma occorre non abbassare la guardia”. DI Tullio, FIM: “Permangono tensione e preoccupazione, occorrono investimenti per il futuro”. Mondello (UDC): “Vigileremo, a partire dalle FREMM”.

Fincantieri non chiuderà lo stabilimento di Riva Trigoso e si impegnerà a mantenere i livelli occupazionali. E’ il frutto, importante, del verbale di accordo siglato oggi a Roma durante l’incontro tra la direzione dell’azienda, le rappresentanze sindacali e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi. “L’azienda si impegna a mantenere fede agli accordi presi in precedenza – commenta Sergio Ghio, segretario territoriale FIOM-CGIL – questo certo è un primo importante risultato per i lavoratori del cantiere di Riva Trigoso, però voglio sottolineare che non va abbassata la guardia: c’è una situazione difficile sui carichi di lavoro e credo che i prossimi saranno mesi difficili”. dello stesso avviso è Omar Di Tullio, segretario territoriale di FIM-CISL: “Il primo problema è stato sostanzialmente superato ma permangono preoccupazioni in merito al futuro del cantiere: investimenti, infrastrutture circostanti al cantiere e sostegno del governo alla cantieristica. Il piano ha accelerato il percorso, ma già da tempo abbiamo richiesto incontri con il governo per un settore che solo nel nostro comprensorio dà da mangiare a 1500-2000 persone”. E a proposito del piano,  la direzione ha sì firmato l’impegno, ma non ha smentito l’esistenza del pirogetto di liquidazione del cantiere: “Il piano esisteva – commenta Di Tullio –  e riguardava l’ipotesi che Fincantieri ha fatto in merito al settore: un futuro nero, in cui la mancanza di commesse porterebbe a scenari disastrosi: per questo dobbiamo lavorare affinché i lavoratori possano stare tranquilli”. “L’azienda non ha fugato tutti i dubbi in merito al piano e a maggior ragione occorre mobilitarsi” incalza Ghio. I prossimi passi quindi dovranno essere, da un lato, una forte mobilitazione da parte dei lavoratori alla manifestazione organizzata per il 1 ottobre, e dall’altro, un incontro urgente con il governo, richiesto ancora durante la riunione odierna, sulla preoccupante crisi del settore, che vede “molti cantieri scarichi e un carico di lavoro che copre poco più del 50% della produzione dei vari cantieri in questo momento”.

E subito è giunta anche la reazione dell’onorevole l’onorevole Gabriella Mondello, dell’Udc: “Continueremo a vigilare affinché le promesse di Fincantieri siano mantenute, a cominciare dalle commesse relative alle fregate Fremm” afferma l’onorevole, per il quale si tratta di commesse fonadamentali per “garantire occupazione per i prossimi anni alle maestranze dei cantieri di Riva Trigoso”. “Ma questo non basta – continua  – il Governo e Fincantieri  attraverso piani strategici devono garantire il finanziamento per quelle opere infrastrutturali indispensabili alla modernizzazione dei cantieri”. Rimane cogente quindi per Mondello la necessità di un “tavolo di confronto presso la presidenza del consiglio dei Ministri, al fine di garantire una serie di interventi di politica industriale”. Fermo anche l’impegno per la manifestazione promossa il 1 ottobre a Roma dalle organizzazioni sindacali: “Auspico infine una grande e sarò presente, al fine di richiamare il Governo alle proprie responsabilità”.