I pronto soccorso alla prova delle giornate di festa. Arretra il covid, c’è l’influenza

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“Alla prova dei fatti, i Flu Point, che hanno avuto quasi 500 accessi di pazienti con casi meno gravi, hanno alleggerito il lavoro dei pronto soccorso, che restano un punto d’accesso importante e sotto pressione. Nell’insieme la prova è stata superata e tutti i cittadini sono stati curati”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che oggi, insieme all’assessore alla Sanità Angelo Gratarola, si è recato presso gli ospedali Policlinico San Martino e Villa Scassi per una visita dopo le festività natalizie e in vista del Capodanno. Secondo i dati diffusi, allora, dalla Regione, tra il 24 ed il 27 dicembre, nelle giornate dominate da influenza e covid, il Nue, numero unico per le emergenze 112 ha ricevuto complessivamente 9.985 chiamate, di cui circa 50% (4966) inoltrate alle centrali di secondo livello (118/Polizia Locale/Vigili Fuoco). Il picco nella giornata di Natale, con 2.742 chiamate, di cui 1.227 (45%) inoltrate alle centrali di secondo livello. Per quanto riguarda l’obbligo di tampone per accedere ai Pronto Soccorso con il doppio percorso separato tra i pazienti positivi al Covid e tutti gli altri, dice Toti, “è qualcosa di superato dalla cronaca e dagli eventi, un retaggio del passato. Il Covid oggi probabilmente sta affollando i pronto soccorso meno dell’influenza stagionale. Servirebbe di più un doppio percorso che separi i codici bianchi dagli altri codici più gravi, così da costruire una gestione più coerente con i tempi dell’attuale ondata influenzale”.
Sull’andamento dei contagi legati al Covid e al virus influenzale, Gratarola ha spiegato che “il Covid è in ritirata da qualche giorno, ma è naturale. Oggi domina l’influenza, con sintomi più pesanti rispetto al passato: questo virus determina una patologia abbastanza impegnativa, tanto più nelle persone fragili, con altre patologie quali cardiopatie, diabete, malattie respiratorie croniche. Attualmente in Liguria siamo a 286mila vaccini antinfluenzali su 440mila circa delle dosi acquistate: il mio invito – conclude – rimane quello di vaccinarsi”.