La Procura vuole vederci chiaro sull’incidente fatale per l’imprenditore Michelangelo La Vite

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Abbiamo dato ieri notizia del rinvio a data da destinarsi del funerale di Michelangelo La Vite, 85enne morto domenica dopo essere stato investito da un’auto lo scorso 7 febbraio a San Salvatore di Cogorno, in Corso IV Novembre.

Al volante dell’auto c’era un amico di La Vite, un ex camionista. La cerimonia funebre doveva essere celebrata ieri a Chiavari, ma l’autorità giudiziaria ha bloccato le esequie. La procura ha infatti disposto l’autopsia affinché sia accertata l’esatta causa della morte ed in particolare il punto preciso dove l’uomo è stato colpito dall’auto. La Vite era molto conosciuto in tutto il comprensorio per la sua attività di imprenditore edile. L’incidente è avvenuto nei pressi del cantiere per la costruzione di una nuova rotatoria, lavori che l’impresa ora gestita dal figlio dell’uomo deceduto sta eseguendo per conto della Città Metropolitana. La procura vuole vederci chiaro ed accertare in particolare se l’uomo fosse nei pressi del cantiere per seguire i lavori, a dispetto dell’età. Tale ipotesi viene in ogni caso smentita dalla figlia di La Vite che oggi sul Secolo XIX precisa che l’incidente è avvenuto fuori dall’area di cantiere e che l’uomo non era lì per lavoro. Subito dopo lo scontro La Vite era stato portato in gravi condizioni al San Martino di Genova, per poi essere trasferito all’ospedale di Lavagna, dove è avvenuto il decesso.