“L’abbandono della campagna all’origine del disastro”

Le riflessioni di Nicola Rollando, agricoltore a Vernazza. “Sono stati fatti studi per dimostrare il rischio idrogeologico, ma nulla di concreto per invertire la tendenza”.

Ci si interroga, adesso, ovviamente, sulle possibilità che si avevano di evitare il disastro delle Cinque Terre. Vi proponiamo allora un passaggio della riflessione di Nicola Rollando, imprenditore agricolo di Sestri Levante, che possiede e lavora terra a Vernzza e dice: “Quelle stesse pietre e terra trasportai dai nostri vecchi, da valle a monte, nei secoli, per governare il deflusso dell’acqua sono precipitati in mare in pochi attimi, vanificando il senso stesso della loro esistenza e quello di un’intera comunità”. I dati del censimento agricolo indicano un calo del 46% delle aziende agricole e di 64.500 ettari coltivati, in Liguria, negli ultimi dieci anni: “Si preannunciavano epiloghi apocalittici a seguito dell’abbandono dei coltivi e del degrado dei terrazzamenti. A che serve patrocinare studi costosi, organizzare progettazioni fantastiche, senza far conseguire loro fatti concreti e strutturali?”