Lavagna, ritirata la pratica: niente svincolo per lo scheletro di Cavi

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Polemiche all'ombra di Palazzo Franzoni
Polemiche all’ombra di Palazzo Franzoni

Approvati i criteri per l’applicazione del piano casa e le altre pratiche di svincolo che erano all’ordine del giorno del consiglio comunale riunitosi ieri sera. Sì simbolico al registro delle unioni civili.

Non è passata e, anzi, non è neppure stata discussa, ieri sera, nel consiglio comunale di Lavagna, la pratica per la conversione alla destinazione residenziale dello “scheletro” di Cavi Borgo, l’edificio solo abbozzato presente dal 1960. Troppe, alla fine, le incertezze sulla edificabilità nella zona e il gruppo di “Uniti per Lavagna” ricorda la sentenza del Consiglio di Stato del 2012 che definiva non idonea l’area, e aggiunge che “a causa di un muro pericolante, via Antica Romana è da oltre due anni una strada senza uscita”. Anche “100% Lavagna” aveva già pronta la richiesta di rinvio della pratica, sottolineando la “diversità del caso da quelli degli altri alberghi nella lista dei possibili svincoli”. Infatti, è stato approvato a larga maggioranza lo svincolo dell’Aurelia e all’unanimità quello, soltanto parziale, dell’Arco del Sole, che rinnoverà, con investimenti, l’ala rimasta albergo. Approvati anche i criteri di applicazione del Piano casa: saranno impediti gli ampliamenti nella piana dell’Entella ma anche a Santa Giulia e alle Rocche di Sant’Anna, oltre che nel centro storico, come sancisce la legge stessa. Respinto l’emendamento della minoranza che chiedeva di impedire ampliamenti anche allo stesso “scheletro” la cui pratica era già stata ritirata. Con il voto favorevole anche della maggioranza e di “Uniti per Lavagna” è stata approvata la proposta del 5 Stelle Alessandro Lavarello di istituire il registro delle unioni civili, con un emendamento che ne sospende l’applicazione, visto il processo legiferante in corso in Parlamento.