Liguria, defibrillatori nei rifugi e nei Comuni lontani dagli ospedali

Dae in arrivo anche al Prato della Cipolla
Dae in arrivo anche al Prato della Cipolla
Dae in arrivo anche al Prato della Cipolla

Nell’ambito del progetto regionale per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria in emergenza nelle zone a ridotta accessibilità, il corpo forestale soccorso alpino della Liguria ha individuato 16 rifugi dove collocare i Dae e 6 stazioni di soccorso alpino, oltre a 28 Comuni dell’entroterra.

Sono in arrivo defibrillatori semiautomatici esterni in 28 Comuni dell’entroterra e in 22 tra stazioni del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico e rifugi alpini liguri. Lo ha deciso la giunta regionale nell’ambito del progetto regionale per l’ottimizzazione dell’assistenza sanitaria in emergenza nelle zone a ridotta accessibilità, elaborato dal dipartimento regionale Emergenza sanitaria territoriale 118 della Regione Liguria per il potenziamento del soccorso nelle zone disagiate. “La morte cardiaca improvvisa costituisce oltre il 10% dei decessi annuali nel nostro Paese, molti di più rispetto ad esempio a quelli dovuti a incidenti stradali – spiega la vicepresidente e assessore regionale alla Salute Sonia Viale – dotare i principali punti di snodo dei percorsi escursionistici, da cui si calcola sia possibile il raggiungimento di un punto di primo intervento nel tempo massimo di un’ora, e i Comuni dell’entroterra di un defibrillatore potrà consentire un più rapido ed efficace soccorso a chi è colpito da arresto cardiaco”. Nell’ambito del progetto regionale, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico della Liguria (CNSAS Liguria) ha individuato 16 rifugi dove collocare i Dae e 6 stazioni di soccorso alpino, oltre a 28 Comuni dell’entroterra. Tra i rifugi rientrano quello nel Parco di Portofino in località Batterie e Molini, Prato Cipolla a Santo Stefano d’Aveto, mentre per quanto riguarda i Comuni i defibrillatori arriveranno anche a Rezzoaglio, Maissana e Varese Ligure. Per l’acquisto dei defibrillatori è previsto un finanziamento di circa 265 mila euro del ministero della Salute.