Masso di Cichero, le ricerche lo riconducono al culto pagano

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Sembra arrivare l’elemento fondamentale, per accertare che “il masso di Cichero”, il pietrone pieno di segni individuato alle falde del Ramaceto, sia frutto di iscrizioni umane di epoca romana e non dell’azione della natura.

Ne parleranno diffusamente il professor Giovanni Mennella, epigrafista, da sempre convinto che la pietra rechi iscrizioni umane a carattere religioso, e la professoressa Elena Cimarrosti, in una conferenza prevista sabato prossimo, alle 17, alla Società Economica di Chiavari. Escludendo che i segni rotondi potessero avere origine naturale, Mennella ha individuato la scritta IOVI, “a Giove”, una invocazione che probabilmente accompagnava un’offerta, nonché altre scritte in forma abbreviata, come “IO” oppure “D”, l’iniziale di Deo. Dice Renato Lagomarsiono della Sezione Tigullia dell’Istituto di Studi Liguri: “La proiezione di immagini e un testo illustrato pubblicato per l’occasione dovrebbero togliere i dubbi, se ancora ve ne sono, sull’importanza del ritrovamento. E la notizia dovrebbe fare scalpore trattandosi della prima attestazione di culti pagani nel Tigullio”.