Migranti, Buccilli: “Sprar e aree omogenee: ecco il piano che sarà sottoposto ai sindaci”

Migranti, Buccilli: “Sprar e aree omogenee: ecco il piano che sarà sottoposto ai sindaci”
Gian Luca Buccilli vicesindaco di Recco

Il vicesindaco di Recco Gian Luca Buccilli illustra il documento che sarà sottoposto ai sindaci nell’assemblea dei Comuni liguri in programma il 27 febbraio a Genova sulla questione dell’accoglienza dei migranti.

Anche Gian Luca Buccilli, vicesindaco di Recco e consigliere metropolitano interviene sull’assemblea dei Comuni liguri in programma il 27 febbraio a Genova sulla questione dell’accoglienza dei migranti, per illustrare il documento che nell’occasione sarà sottoposto ai sindaci. “Nello svolgimento delle funzioni a me attribuite in quanto componente degli organi direttivi di Anci regionale, ho partecipato alla formazione del documento che sarà sottoposto alla valutazione dei sindaci il 27 febbraio. Le amministrazioni comunali, anche grazie al lavoro di Anci, avranno nella loro disponibilità tutti gli elementi necessari per assumere, nelle sedi istituzionali competenti, una scelta ponderata e consapevole degli effetti che produrrà. Il Piano di riparto delle persone richiedenti protezione internazionale in Italia, approvato dal Tavolo nazionale sull’emigrazione del 14 ottobre 2016, ed ora in via di rapida applicazione su impulso del Ministro degli Interni Marco Minniti, fissa una quota di accoglienza massima di 200.000 richiedenti e presuppone un’azione di ripartizione geografica da parte dei Prefetti, tenendo conto di una serie di parametri diversi per regioni e comuni. Applicando i criteri ministeriali si avrebbero 1.216 posti assegnati al Comune di Genova, 798 ai comuni al di sotto dei 2.000 abitanti e 4.029 da ripartire sul resto del territorio. Anci Liguria, basandosi sulla possibilità offerta dal Piano nazionale di negoziare in sede di Tavolo regionale per l’immigrazione criteri di riparto diversi (pur nel rispetto della quota totale dei 6.043 posti su base regionale) ha sviluppato – in ragione della propria conoscenza della realtà ligure e delle modalità secondo le quali è stato sino ad ora gestito il fenomeno – una proposta complessiva a maggiore tutela dei comuni, declinata in più punti che qui di seguito riassumo. Occorre comprendere che, nel caso si procedesse con gli Sprar, scatterebbe automaticamente una clausola di salvaguardia in forza della quale il Prefetto (dove è attivo uno Sprar) non potrebbe piùavviare un Cas ovvero dare luogo ad ulteriore assegnazione di migranti. L’obiettivo principale è quindi quello di riuscire a fare considerare il cento per cento dei comuni liguri come accoglienti in modalità Sprar e di impedire, in caso di sforamento della quota dei 6.043 migranti, di aprire nuovi Cas all’interno del perimetro della nostra regione. La normativa Sprar, e in particolare il Decreto 10 agosto 2016 del Ministro dell’Interno, prevede che gli enti locali possano presentare progetti Sprar in modo associato, anche impiegando a tal fine i distretti socio-sanitari e gli ambiti territoriali sociali. Se, inoltre, si riuscisse a traguardare l’obiettivo di organizzare il territorio per aree omogenee, da ciò discenderebbe il risultato di ottenere una gestione integrata e compensativa all’interno di ogni singola area per autonoma decisione dei comuni. Come parametro di riferimento per l’individuazione dei confini delle aree omogenee sono stati assunti i distretti socio-sanitari e la proposta di definizione territoriale contenuta nella bozza di Piano Strategico, in fase di stesura da parte della Città Metropolitana di Genova. Sono stati inoltre calcolati i nuovi parametri di attribuzione tenendo conto delle quote di accoglienza già presenti, degli abitanti e delle caratteristiche e dimensioni delle aree omogenee. All’interno delle stesse dovrà essere l’intesa tra i sindaci a individuare le forme di collaborazione e le modalità della dislocazione territoriale dell’accoglienza nelle singole aree. Con l’assistenza degli uffici Anci, si potrà dare luogo alla trasformazione degli attuali Cas in Sprar, per ottenere la quale sono in corso interlocuzioni a livello locale e nazionale con le Prefetture, il Ministero e Anac ai fini di valutare la fattibilità di un passaggio diretto. E’ infine in corso una ulteriore attività negoziale di Anci nazionale finalizzata al raggiungimento e al consolidamento di alcuni vantaggi strutturali (a titolo di esempio: lo sblocco del turnover e forme di “alleggerimento” degli obiettivi di finanza pubblica assegnati ai singoli comuni)”.