No al depuratore in colmata: nuova lettera di Sanguineti

Il sindaco di Lavagna, Pino Sanguineti
Il sindaco di Lavagna, Pino Sanguineti
Il sindaco di Lavagna, Pino Sanguineti

Dopo la presa di posizione sull’Entella, ecco quella anti colmata: “Ricominciamo a progettare, partendo dal recupero dell’esistente e rimanendo divisi per ambiti di riferimento”.

Dopo la lettera alle istituzioni sul progetto riguardante la sponda sinistra dell’Entella, il sindaco di Lavagna, Pino Sanguineti, torna a scrivere a Regione, Città metropolitana e altri Comuni coinvolti, questa volta sul tema del depuratore comprensoriale. Il sindaco rivendica che il nuovo consiglio comunale si è già pronunciato contro questo progetto in colmata con la deliberazione del 20 novembre ma critica anche l’assenza di un progetto chiaro: “Ho reperito – sottolinea – documenti discordanti, con prezzi lievitati da 58 a 80 milioni”. La conclusione è che “la Città metropolitana deve dare risposte coerenti” e che gli enti coinvolti devono “sentirsi responsabili di sviluppare o creare dal nulla, se ce ne fosse bisogno, un nuovo percorso sulla depurazione delle acque”, in particolare, in alternativa al progetto cassato, “con manutenzioni adeguamenti degli impianti esistenti” ma senza estensioni di territorio, perché Sanguineti parla di “rispetto dei bacini di riferimento”.