Peste suina, si allarga la zona 2: le regole da seguire e la mappa

cinghiali e papere

Si allarga la “zona 2”, cioè quella con le maggiori restrizioni, in relazione alla peste suina africana.

Dopo i ritrovamenti delle ultime carcasse di cinghiali infette, vi rientrano Rezzoaglio e Borzonasca, e poi Orero, Cicagna e Coreglia Ligure. L’ente Parco dell’Aveto ha diffuso una nota precisando che nei territorio in “zona 1”, quindi anche Mezzanego e Santo Stefano d’Aveto, non ci sono limitazioni alle attività outdoor ma solo agli allevamenti. Nessuna limitazione in Val Graveglia, area non interessata dalla malattia dei suini, mentre in zona 2 non si può uscire dai sentieri, se non per il raggiungimento delle apposite aree, i cani vanno tenuti al guinzaglio ed è richiesto cambiare le scarpe dopo la passeggiata e disinfettare le ruote della mountain bike. I residenti fuori dalla zona 2 non possono andare a funghi all’interno della stessa.

Di seguito, il dettaglio delle regole fornito dal Parco dell’Aveto:

Le zone individuate dai Regolamenti UE sono di 4 tipi:

le Zone III, che riguardano allevamenti di suini con infezione conclamata;
le Zone soggette a restrizione II (zone nelle cui immediate vicinanze si è riscontrato almeno un caso di PSA, p.es. tra i suini selvatici);
le Zone soggette a restrizione I (zone confinanti con la zona II predetta, e quindi “attenzionate”);
infine i territori al momento non interessati dalla malattia.
Solo nelle Zone di restrizione II (non in quelle di tipo I) sono previste limitazioni e indicazioni che interessano attività all’aria aperta praticabili anche nel Parco (escursionismo, MTB, raccolta funghi ecc. e ogni attività sul terreno).

Nelle Zone di restrizione I le limitazioni riguardano invece unicamente gli allevamenti di suini e le attività relative alla caccia al cinghiale.

In tutto il territorio vige comunque l’obbligo, da parte di ciascuno, di segnalare al servizio veterinario della ASL competente il rinvenimento di carcasse di cinghiali, astendendosi comunque dal toccare o spostare l’animale.

A seguito della recentissima pubblicazione del Regolamento UE 2023/1485 del 18/07/2023, ad oggi -rispetto alla PSA- i Comuni del Parco dell’Aveto sono così classificati:

Ne (Val Graveglia): non interessato dalla malattia

Mezzanego (Bassa Valle Sturla): zona I

S. Stefano d’Aveto (Media Val d’Aveto): zona I

Borzonasca (Alta Valle Sturla): zona II

Rezzoaglio (Alta Val d’Aveto): zona II.

Come detto, nei comuni non interessati (Ne) e in quelli in zona I (Mezzanego e S. Stefano d’Aveto) non ci sono limitazioni alla pratica delle attività outdoor.

Nei Comuni in zona II (nel nostro caso, Rezzoaglio e Borzonasca) vi sono invece da rispettare alcune semplici ma importanti regole di biosicurezza per esercitare le attività escursionistiche all’aria aperta e gli sport outdoor. Siete tutti invitati a collaborare in modo che la situazione possa restare a livelli accettabili e consentire ancora, oggi e in futuro, lo svolgimento delle vostre attività preferite, senza ulteriori limitazioni, che altrimenti potrebbero essere emanate…

Si tratta peraltro di semplici comportamenti che, se adottati, permettono lo svolgimento di tutte le attività outdoor praticate, in piena sicurezza per l’ambiente.

È appena il caso di segnalare che in buona parte della Liguria montana (e non solo) delle province di Savona e Genova, e anche delle regioni confinanti, tali restrizioni sono in vigore da tempo e le attività all’aria aperta e l’economia collegata non si sono fermate: turisti, gitanti e villeggianti hanno continuato e continuano tranquillamente a fruire del verde, del fresco, della natura e dei sapori del nostro bellissimo entroterra.