Polemiche dopo il voto del consiglio di Lavagna sulla Piana dell’Entella

image0-1DIGA PERFIGLI

“Senza un’autentica presa di coscienza riguardo alla necessità di una visione di sistema dell’intero patrimonio naturalistico residuale ereditato dai nostri avi, si prospetta la vorace cannibalizzazione e la pauperizzazione dei nostri territori”: così il voto di Palazzo Franzoni viene commentato dal Circolo Legambiente Cantiere Verde.

Tra le forze politiche, il dibattito si incrocia con quello sulla Diga Perfigli. Carla Bo, portavoce di Fratelli d’Italia a Lavagna, si augura “che il cambiamento di destinazione d’uso favorisca azioni per la mitigazione del rischio idrogeologico basata su interventi non strutturali riguardanti l’intero bacino”.  Secondo Daniele Di Martino, consigliere comunale del M5S, “a prescindere dall’esito della Perfigli, si possa cominciare a fermare il consumo di suolo e a pensare ad un futuro sostenibile in cui valorizzare le attività produttive agricole”. I consiglieri di Officina Lavagnese, Aurora Pittau e Guido Stefani, rimarcano che il piano regolatore risalisse all’amministrazione Mondello e dichiarano di condividere l’intenzione di preservare il territorio ma di non aver votato a favore per alcuni dubbi, tra cui il fatto che la variante non prendesse in considerazione i contenuti del piano di bacino. Intanto, il Partito Democratico esprime “solidarietà” allo stesso Stefani, dicendo che lo stesso, durante il dibattito, abbia subito da parte del sindaco Mangiante un “deplorevole attacco”.