Protesta dei lavoratori della Mares

Ieri pomeriggio corteo per le strade di Rapallo, approdato al consiglio comunale congiunto con il comune di Casarza Ligure.Continua la protesta dei lavoratori della Mares di Rapallo e di Casarza Ligure che ieri hanno sfilato in corteo per le vie di Rapallo, ognuno portando appeso al collo un cartello con un numero dall’1 al 60, per simboleggiare i posti di lavoro che l’azienda intende tagliare nelle sedi tigulline per trasferirli all’estero dove la forza lavoro costa meno. Il corteo di protesta è andato ad affollare il Palazzo Municipale, dove dalle 18 ha avuto inizio un consiglio comunale straordinario congiunto con il comune di Casarza Ligure proprio per discutere le prospettive occupazionali della Mares. Numerosi i rappresentanti del mondo politico di ogni livello e tutti della stessa idea: le due amministrazioni comunali devono utilizzare tutti i mezzi necessari a salvaguardare le produzioni e i seguenti livelli occupazionali e si impegnano a richiamare con tutti i propri sforzi l’attenzione del governo sulla critica situzione del Tigullio. Per fare questo, i sindaci di Casarza e di Rapallo dichiarano di essere pronti ad intralciare in ogni modo la possibilità che la Mares venda le proprie sedi tigulline a qualcuno che le adibisca a centro commerciale. Intanto si aspetta il 29 novembre, giorno in cui potrebbe aver luogo un incontro tra le due rappresentanze comunali, l’assessore regionale alle attività produttive e l’amministratore delegato dell’azienda.