Quattro condanne per l’incendio di Santa del 2008

Il giudice Roberto Carta, al termine dell’udienza dibattimentale ha condannato l’operaio che per errore provocò il rogo a 10 mesi, gli imprenditori e il geometra a 8. Stabiliti risarcimenti per oltre 400mila euro.

Il processo per il rogo del 2008, divampato sul tetto di un palazzo in via Amendola a Santa Margherita Ligure, che provocò danni per oltre un milione di euro, si è concluso con quattro condanne, una assoluzione e risarcimenti provvisori per oltre 400 mila euro. Secondo quanto riportato dal Secolo XIX, il giudice Roberto Carta, al termine dell’udienza dibattimentale, ha condannato Antonino Di Stefano, l’operaio che stava lavorando sul tetto, a 10 mesi di reclusione, mentre a Stefano Volpe, Marco Roggerone e Andrea Bacigalupo, rispettivamente  i due soci dell’azienda e il geometra cui fu affidata la direzione dei lavori, ne sono stati dati 8; a tutti gli imputati però è stata concessa la sospensione condizionale della pena. Assolto invece Felice Colman, facente parte dell’azienda, ma estraneo ai fatti. Lo stesso giudice ha poi disposto risarcimenti provvisionali pari a 300 mila euro a favore di Laura e Paola Gnocchi, inquiline del palazzo bruciato dalle fiamme e di 135mila euro complessivi per le altre parti in causa. Secondo la ricostruzione, l’incendio fu frutto di un errore causato dall’operaio: fu il calore della fiamma ossidrica che stava usando, combinato con violente raffiche di vento, a propagarsi al bitume steso sul tetto, provocando il rogo che distrutte due appartamenti e ne danneggiò altri due.