“Rapallino d’oro” al sopravvissuto delle Ande

“Rapallino d’oro” al sopravvissuto delle Ande
Oragnizza l'associazione "Liguri antighi"

Premiato oggi il chirurgo uruguayano Roberto Canessa: quarant’anni fa il suo aereo precipitò sulla Cordigliera. Insieme ad un altro sopravvissuto, si cibò di carne umana sino a raggiungere i soccorsi.

A Rapallo, invece, è ritornato Roberto Canessa, affermato chirurgo uruguayano, 59enne, rapallese di origine, che da queste parti era già tornato, pochi anni fa, per il “Raduno dei Canessa”. Questa volta, l’associazione “Liguri Antighi – I Rapallin” gli conferisce il proprio riconoscimento “Rapallino d’oro”. Roberto Canessa, a 19 anni, fu protagonista, insieme ad un altro giovane, della vicenda che ha ispirato anche il film “Alive – sopravvissuti”. Dopo un disastro aereo, i due si erano trovati sperduti sulle Ande, in mezzo alla neve, e sopravvissero grazie a due settimane di estenuante cammino, ma anche alla necessità di cibarsi della carne dei compagni di viaggio, morti nella caduta dell’aereo. Il programma di oggi prevede la Messa alle 18 nella basilica dei Santi Gervasio e Protasio, e poi un momento conviviale al Gran Caffè Rapallo, con consegna del premio.