Rubavano moto di grossa cilindrata per rivenderne i pezzi: i carabinieri di “Santa” sgominano la banda
Le indagini erano partite lo scorso mese di marzo dopo un furto a Rapallo. Sei le misure di custodia cautelari, di cui tre in carcere: il giro d’affari è stato stimato in circa 500 mila euro. L’operazione è stata illustrata dal capitano Simone Clemente, nuovo comandante della Compagnia.
E’ stata condotta dai carabinieri di Santa Margherita Ligure l’operazione che ha condotto a sei misure di custodia cautelari, di cui tre in carcere, nei confronti di sei genovesi, di età compresa fra i 30 ed i 60 anni, accusati di furto e riciclaggio di moto di grossa cilindrata. E’ stato un furto avvenuto a Rapallo la scorsa primavera a dare il via all’indagine. Sono una quindicina i colpi addebitati alla banda, attiva nelle province di Genova e Savona. Le moto rubate venivano nascoste in un furgone apparentemente adibito al trasporto del pesce, coibentato e non localizzabile dai satelliti. Poi, una volta portate in garage attrezzati, le moto venivano smontate ed i pezzi venduti sul mercato nero. In alcuni casi però gli investigatori ipotizzano anche furti su commissione. I sei erano molto abili nella loro attività: tendenzialmente, in una sola giornata, riuscivano a compiere il furto e smontare e rimontare i vari pezzi. Nel mese di luglio c’erano stati un primo arresto ed il sequestro di mezzi e pezzi di ricambio per un valore di 200 mila euro. Ora gli investigatori quantificano il giro d’affari complessivo dell’attività criminosa in circa 500 mila euro. I dettagli dell’operazione sono stati resi pubblici questa mattina dal capitano Simone Clemente, che da oggi è il comandante della Compagnia dei carabinieri di Santa Margherita Ligure al posto del maggiore Antonio De Rosa.