Salvarsi dall’infarto: le statistiche

Un intervento di riapertura delle coronarie fatto entro tre ore dal sintomo abbassa del 30% la possibilità di morire. Lo dicono i numeri riferiti dalla Asl 4.

Si svolgerà da giovedì a sabato prossimi, a Santa Margherita, all’hotel Miramare, l’annuale convegno organizzato dal dipartimento di cardiologia della Asl 4. Sarà l’occasione per un punto della situazione sulle strategie attuare per combattere la mortalità legata all’infarto. Oggi, il dottor Michele Brignole, responsabile dello stesso dipartimento, ha fatto un punto della situazione: “Abbiamo verificato la mortalità intercorsa tra i pazienti colpiti da infarto negli ultimi sette anni – spiega -. La mortalità è del 28% nei casi in cui l’angioplastica sia stata effettuata dopo le 3 ore dall’insorgenza del sintomo ma scende al 22% laddove l’intervento è stato decisivo. Considerando che ci sono tempi tecnici di circa 80 minuti per la realizzazione dell’intervento, che non si possono abbattere, è decisivo l’atteggiamento di chi avverta un dolore al petto. Certo, spesso il dolore non significa che ci sia un infarto, ma è comunque bene farsi controllare immediatamente, chiamando il 118 e non recandosi al pronto soccorso con mezzi propri”. Tra coloro che sono stati colpiti da infarto, nel nostro territorio, l’80% è rappresentato da uomini, “ma le donne sono proprio le persone che fanno passare più tempo prima di chiamare i soccorsi – riprende Brignole -, probabilmente proprio perché non pensano alla possibilità dell’infarto”.