Sentenza balneari, Bagnasco: “Lavoriamo insieme per non snaturare la costa”

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La sentenza del Consiglio di Stato che colloca al 31 dicembre 2023 il termine ultimo per la proroga delle concessioni demaniali continua a far discutere.

Intervengono i deputati di Forza Italia Roberto Bagnasco e Roberto Cassinelli, l’uno di Rapallo, l’altro di Santa Margherita, secondo i quali “la sentenza taglia le gambe a imprese – spesso a conduzione familiare – che vedono azzerati gli investimenti di una vita” e allora “serve una volta per tutte un’assunzione di responsabilità da parte del governo affinché il problema venga gestito con modalità e tempi ragionevoli”. Carlo Bagnasco, figlio di Roberto e sindaco di Rapallo, auspica “un lavoro sinergico tra sindaci e amministrazioni comunali, accomunati da unità di visione e di intenti, per evitare di snaturare le nostre coste e tutelare gli operatori, pur nel rispetto di quelle che saranno le normative”.  Invece, Andrea Carannante, come “Comitato spiagge libere”, cita la sentenza, nella parte in cui dice che la situazione italiana “genera una situazione di grave contrarietà con le regole a tutela della concorrenza imposte dal diritto dell’UE, perché consente proroghe automatiche e generalizzate delle attuali concessioni”. Conclude Carannante: “Molto spesso in Liguria, come nel resto dell’Italia si sono spesso confuse le concessioni con la proprietà privata e ci auguriamo che questa sentenza aiuti a capire questo concetto elementare e democratico”. Secondo l’eurodeputato della Lega Marco Campomenosi, “chi ne esce con disonore sono due generazioni di politicanti che, mentre la Bolkestein veniva scritta a Bruxelles e successivamente applicata, trovando solo in Italia il rischio di un’applicazione così nefasta, si sono disinteressati di salvaguardare un comparto strategico per il turismo nazionale”.