Servizi socio sanitari residenziali, i responsabili rivelano: “Ci veniva chiesto di non inviare pazienti”

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La lettera aperta è stata diffusa dal Villaggio del Ragazzo

È drammatica, in molti casi, la situazione delle Rsa in Liguria.

Fa luce su quanto successo negli ultimi due mesi una lettera aperta firmata da tredici responsabili dei servizi socio sanitari residenziali della Liguria. Si parla dunque di Rsa per anziani, ma anche di centri di riabilitazione per disabili e comunità terapeutiche per soggetti psichiatrici, per le dipendenze e per i minori. La quasi totalità delle strutture opera in regime di accreditamento con il Sistema sanitario regionale ed il sistema accoglie circa 20mila persone ed impiega più di 15mila dipendenti. I problemi sono iniziati a fine febbraio e la prima reazione di molte strutture è stata quella di chiudere gli accessi ai visitatori. “Marzo è stato il periodo peggiore – si legge nella lettera aperta – Non disponevamo dei dispositivi di protezione individuale e del giusto numero di personale. I riflettori erano puntati sui reparti di urgenza ospedaliera, i pronto soccorso erano intasati e ci veniva chiesto di non inviare pazienti”. Successivamente alcuni operatori hanno iniziato ad ammalarsi e solo dal 20 marzo la Regione ha iniziato a fornire dispositivi di protezione individuale. Oggi per fortuna il quadro è migliorato e stanno arrivando nelle strutture i primi sostegni di medici e infermieri inviati da Regione e Protezione civile. La lettera aperta si conclude un elogio al personale, “quindicimila persone che hanno continuato a fare non solo il loro dovere, ma di più”.

In calce la lettera aperta in versione integrale:

Lettera aperta dei responsabili dei servizi socio sanitari residenziali della Liguria