Si definisce la corsa alla presidenza di Confindustria: il ruolo di Antonio Gozzi

Sabina Croce e Antonio Gozzi

Riccardo Garrone si ritira dalla corsa, Emanuele Orsini si avvia a diventare presidente di Confindustria, dopo l’esclusione di Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e Duferco. Garrone, che era sostenuto anche da Marco Tronchetti Provera, Luca Cordero di Montezemolo, Emma Marcegaglia.

Il patron di Erg e presidente del Sole 24 ore, spiega così la scelta: «Anteporre il fine alla persona, mi impone quindi di fare un passo indietro e di consentire ad Emanuele Orsini di trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità, in nome di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli». Il passo indietro arriva dopo che Orsini, imprenditore emiliano e attuale vicepresidente di Confindustria, aveva trovato unità di intenti con Gozzi. Secondo gli analisti, nonostante l’esclusione dalla corsa per la presidenza, il gruppo nato attorno all’imprenditore chiavarese dell’acciaio è rimasto coeso, forte di 35 voti che avrebbero potuto aggiungersi ai 70 già in capo a Orsini, con Garrone che era quotato di 65. Nella lettera pubblicata sul Corriere della Sera, Garrone aggiunge che «per avere una Confindustria forte i candidato va messo nelle condizioni di potersi scegliere la propria squadra e la propria struttura liberamente, senza alcun condizionamento e negoziazione che lo renderebbe debole». Sempre secondo le valutazioni ricorrenti, significa che, senza il ritiro, Orsini avrebbe dovuto trattate con Gozzi.