Si fanno ricaricare la Postepay e poi non pagano: un arresto e due denunce a Lavagna

Brillante operazione dei carabinieri di Lavagna
Brillante operazione dei carabinieri di Lavagna
Brillante operazione dei carabinieri di Lavagna

I carabinieri hanno sgominato la gang: in manette è finito un 38enne di Monza, i denunciati sono un 66enne di Arcore ed un 51enne di Monza. Due i colpi messi a segno, entrambi da 600 euro: nel secondo caso però il negoziante si è subito insospettito ed ha avvertito i carabinieri.

E’ di un arresto e due denunce il bilancio di operazione condotta dai carabinieri di Lavagna a seguito di due truffe ai danni di altrettanti esercizi commerciali cittadini. Il meccanismo era molto semplice: i truffatori entravano nei negozi, prevalentemente tabaccherie o negozi di telefonia, e chiedevano di effettuare una ricarica sulla Postepay. Esibivano un codice fiscale contraffatto e poi, al momento di pagare, fingevano di essere senza contanti, sostenendo che sarebbero andati subito a prelevare in un vicino bancomat. Il 25 novembre hanno così messo a segno una truffa da 600 euro. Il successivo 28 novembre si sono fatti ricaricare altri 600 euro, ma il negoziante questa volta ha preteso di accompagnare l’uomo al bancomat, avvertendo nello stesso tempo i carabinieri. I quali, allertati dalla denuncia di pochi giorni prima, sono accorsi ed hanno arrestato per “truffa in concorso e uso di atto falso” il truffatore, un 38enne di Monza. Le successive indagini hanno portato alla denuncia anche dei due complici, un 66enne di Arcore ed un 51enne di Monza. Altri casi di truffe simili sono state segnalate in Liguria, in particolare nel Golfo Paradiso, e sono in corso le indagini per verificare se anche queste truffe possano essere addebitate al terzetto. Ottenuta la ricarica, il modus operanti prevedeva l’immediato prelievo e poi la suddivisione del contante. L’appello ai negozianti è ovviamente quello di usare prudenza e farsi consegnare i soldi prima di procedere con le ricariche.