Ultimo giorno di scuola, tante iniziative. Sogno o realtà al comprensivo di Sestri Levante

Foto stampa Sogno o Realtà

Poche intemperanze, tanto entusiasmo e tante iniziative originali hanno segnato l’ultimo giorno di scuola nel Levante ligure.

All’Istituto comprensivo di Sestri Levante, già mercoledì sra è stato protato in scena lo spettacolo nato dal progetto “Creo suono e canto”, sviluppato per il quarto anno consecutivo, stavola con titolo “Sogno o realtà”: agli studenti viene proposta una serie di attività per valorizzare le proprie abilità personali e sentirsi cittadini attivi, sino al lavoro conclusivo.

All’Istituto Liceti di Rapallo, si sono festeggiati, negli ultimi giorni, due traguardi importanti: costruzione di un gozzo cornigiotto in miniatura, ad opera di alcuni studenti (in foto) dell’Istituto e sotto la direzione del professor Alessandro Cafferata e il terzo posto di tre studentesse di 3^A Liceo Scientifico delle Scienze applicatre al concorso nazionale “Progetto Nerd (Non è roba da donne)”. Sono Sophie Natali, Martina Falsini, Margherita Lenito Rovegno e Ginevra Marrè (altra foto sotto).

Da segnalare anche i tornei di fine anno, tra calcio e pallavolo, al Liceo Da Vigo, le ultime lezioni al parco per i ragazzi di terza alla media Giustiniani di Rapallo, i tanti festeggiamenti per le strade dopo il suono della campanella.

Sogno o realtà al comprensivo di Sestri Levante

Di seguito, l’articolo completo della professoressa Stefania Verduci sul lavoro del comprensivo di Sestri Levante:

Si apre il sipario…

Buonasera a tutti cari spettatori, eccoci qui, in questa sera piena di luci… no, non intendo le luci della ribalta… si, anche quelle sono decisamente sfavillanti…ma… mi riferisco a quelle che brillano intense negli occhi dei molti giovanissimi che, piano piano, vi condurranno per mano in un mondo magico…a metà tra il sogno e realtà…

L’invito è quello di vedere il mondo con gli occhi di un ragazzino, poiché ciò è la cosa più bella che ci sia! Il caro poeta Pascoli ci ha esortato ad avere cura del “fanciullino che è in Noi”, il quale rimane piccolo anche quando noi cresciamo e arrugginiamo nella voce, anche quando nell’età più matura siamo occupati a litigare e a perorare la causa della nostra vita e meno siamo disposti a badare a quell’angolo di anima.

E allora la camereretta di Giacomino, un ragazzino come tanti ne esistono, è il luogo da cui inizia tutta la storia di questa sera: dopo che si sarà addormentato, egli rivivrà nel sogno molte esperienze del suo Passato, incontrerà tanti personaggi dell’Infanzia a lui cari che si alterneranno per tutta la notte, dandogli consigli per il suo Presente e per il suo Futuro.

Con questa carica di vitalità, noi partiremo assieme a Giacomino e, attraverso una modalità corale, assieme a Tempo, Fantasia e Paura percorreremo le vie per la sua crescita personale, ricordando forse la nostra e arrivando piano piano, con lui, all’Isola che non c’e.

Non sottraendosi mai a quella «ostinata vitalità» di chi sente di dover agire per cambiare le cose, e tenendo ben a mente la virtù civica e sociale necessaria per vivere il nostro mondo, auguriamo a Voi e a Noi, di riconoscere quell’isola, e di potervi approdare ogni qualvolta se ne sentirà il bisogno, per ritrovare lo sguardo incantato sulla vita e sul mondo, per non rinunciare alla nostra innocenza, riuscendo a viaggiare sempre e comunque nel regno dei sogni e della fantasia.

Signore e signori…le nostre luci sono pronte…”

Con queste parole, la sera del 7 giugno, l’Istututo Comprensivo di Sestri Levante ha accolto gli spettatori di un traboccante parterre al teatro all’Annunziata. L’atmosfera è gioiosa tra i piccoli e grandi attori, prova dopo prova la sintonia è cresciuta e adesso è il momento tanto atteso. I ragazzi e i bambini più piccoli, dietro le quinte sono lì con i loro occhi brillanti e speranzosi, con quella voglia di fare che incanta da sempre il mondo degli adulti: sono loro la Vita che ogni mattina, a Scuola, ci si fa davanti e infonde nuove energie, nuove visioni, in un continuum formativo di cui parlavano, a loro tempo, tanti filosofi educatori. Il progetto, alla sua quarta edizione, quest’anno dal titolo “Sogno o realtà”, propone agli studenti ed alunni attività e lavori i cui intenti sono molteplici: far scoprire e riconoscere la propria unicità e le personali abilità anche in un’ottica orientativa, sentirsi cittadini attivi tramite la partecipazione ad eventi importanti e collettivi, fargli apprezzare l’importanza della condivisione e vivere la gioia dell’apprezzamento vicendevole, nonché comprendere l’importanza dell’apporto che ciascuno può dare nel proprio ambito in uno sfondo reale di inclusività. Tutti noi che viviamo la Scuola ogni giorno crediamo che questi tipi di esperienze mettano in grado i nostri ragazzi di riconoscere, nei fatti, la portata ed il senso del civismo: quella matrice valoriale necessaria che deve animare la vita di ogni singolo individuo e che la Scuola spinge ed esalta nel suo essere propulsore naturale di educazione.

Tutti i personaggi di questo musical hanno raccontato, da diversi punti di vista, come sia preziosa la fase dell’Infanzia in funzione di uno sviluppo personale equilibrato che conquista le sue tappe formative attraverso dei riti precisi quali: la conquista dell’autonomia, la sperimentazione delle emozioni, il vivere le relazioni e la progettazione del futuro. Il primo rito ci racconta di un adolescente impegnato a scoprire cosa significa fare da sé, sostenuto da insegnamenti interni che ha appreso lungo il percorso di crescita. Il secondo del bisogno di sentire gli aspetti affettivi perché sono la guida per le scelte. Il terzo della necessità di costruire dei buoni rapporti nei quali stare, per potersi confrontare e sostenere vicendevolmente. L’ultimo rito è quello dell’apertura verso un domani fatto di progetti e tappe da raggiungere.

Eppoi c’è lo spettacolo che non è mai il fine, ma lo strumento attraverso il quale i nostri ragazzi e bambini affermano al mondo la presenza in sé stessi di un’identità multipla, che contiene anche personaggi non espressi o non sufficientemente espressi nella vita quotidiana. L’occasione che sono riusciti a vivere è una presa di coscienza e di educazione alla propria sensorialità, all’uso del proprio corpo e della propria voce, al movimento corporeo e vocale. Hanno insomma sperimentato se stessi in relazione agli altri. Non è roba da poco.

Nella sua struttura e fin dai suoi esordi, Creo, suono e canto contiene un po’ tutti e tre gli assi della Educazione civica: c’è l’asse della sostenibilità ambientale, nella realizzazione di prodotti con materiale di recupero, l’asse della Costituzione quando si parla di valori, tra i molti, della realizzazione di sè e del rispetto per gli altri (socializzazione e socialità) e, in ultimo, l’asse della educazione al digitale che persegue una correttezza nell’uso della comunicazione da parte dei ragazzi che adoperano i social media. I brani sono stati accompagnati con strumenti realizzati dagli studenti con materiale di riuso e personalizzati con creatività e fantasia: essi si sono impegnati a raggiungere una buona armonia e ritmo secondo la tecnica del body percussion.

Diversi ex-allievi della Scuola Secondaria di 1^ hanno preso parte allo spettacolo, ma non certo in’ottica nostalgica: il legame con noi professori è rimasto limpido e solido, le relazioni costruite sono autentiche forse perchè a suo tempo, il modo con cui li abbiamo guardati, la sostanza di ogni interazione, è stato quello giusto.