Una frode dietro l’incendio: agente immobiliare nei guai

INCENDIO VILLA ONETO CON LOGO 2

C’erano gli esecutori materiali, un primo mandante, e, adesso, nella ricostruzione eseguita dai carabinieri della compagnia di Sestri Levante e dal pm Gabriella Dotto, c’è anche la vera mente dell’operazione, per spiegare l’incendio che, il primo luglio 2020, ha distrutto una palazzina di tre piani, appena restaurata, a Villa Oneto, località in territorio di San Colombano Certenoli.

A far capire che il rogo non era stato accidentale, dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco, era stata la presenza di sostanze che dovevano accelerarne la diffusione. Dopo un anno di indagine, i militari erano arrivati ad un manovale calabrese di 48 anni e due fratelli di 43 e 29, identificati come autori dell’incendio, dietro al quale sembra celarsi una frode. Lo scorso novembre, infatti, i carabinieri avevano arrestato anche un imprenditore edile, di origine calabrese, titolare dell’azienda incaricata dei lavori di ricostruzione, ma al quale è riconducibile anche un’altra ditta edile, che aveva restaurato la palazzina prima dell’incendio. Il sospetto è che i lavori siano stati eseguiti male e che i coinvolti abbiano provato a “sanarli” bruciando tutto e, contemporaneamente, intascando 600mila euro dall’assicurazione che copriva, appunto, gli incendi. Così, pochi giorni fa, nei guai è finito anche l’amministratore della società proprietaria dell’immobile, 47 anni. Secondo gli inquirenti, ricevuto il premio, potrebbe aver intascato la parte della somma eccedente quella data all’impresa edile per la ricostruzione. Ora, come misura cautelare, ha l’obbligo di dimora nel Comune di residenza ed il divieto di uscire di casa in orario notturno.