Asilo di Ri Basso, i genitori chiavaresi protestano per il trasferimento

Asilo di Ri Basso, i genitori chiavaresi protestano per il trasferimento
Anche Leoni è intervenuta appoggiando i genitori

Una comunicazione solo verbale e tardiva: i genitori dei bimbi che frequentano l’asilo di Ri Basso a Chiavari contestano le modalità con cui amministrazione e direzione didattica hanno informato le famiglie della ristrutturazione della sede e del trasferimento tempoeraneo alle Mazzini.

I genitori dei bambini della scuola per l’infanzia di Ri Basso contestano la modalità con cui l’amministrazione di Chiavari e la direzione didattica hanno informato le famiglie circa la ristrutturazione dell’asilo e il conseguente temporaneo trasferimento alle scuole Mazzini di circa un centinaio di piccoli. “Il 20 ottobre è stato affisso l’avviso che durante l’assemblea del 25 ottobre la dirigente scolastica con l’assessore del Comune di Chiavari sarebbero stati presenti per comunicazioni importanti e durante tale assemblea è avvenuta la comunicazione verbale che dal mese di gennaio 2013 sarebbero iniziati i lavori e il trasferimento – si legge nella lettera protocollata in Comune -. La notizia ci ha lasciato tutti un po’ perplessi, ma soprattutto colti alla sprovvista in quanto tutto ormai è stato deciso”. I genitori chiedono perché la comunicazione non sia arrivata per iscritto e soprattutto prima, per dare la possibilità alle famiglie di organizzarsi: “Tutti coloro che hanno inserito da quest’anno i propri figli avrebbero potuto scegliere un’altra sede scolastica sapendo del trasferimento” scrivono i genitori, sollevando poi tutta una serie di problematiche, dal pulmino gratuito, ma in servizio solo dopo le 8.35, alla promessa di una sorta di open day della nuova sede non ancora rispettata, alla garanzia sul mantenimento della destinazione d’uso dopo i lavori. Sul tema è intervenuta anche la capogruppo di “Uomini e Città” Valeria Leoni: “I cittadini e soprattutto i bambini chiavaresi meritano il rispetto da parte della pubblica amministrazione, l’esclusione delle famiglie dalle decisioni che riguardano il benessere dei loro figli va esattamente nella direzione opposta”.