Bomba a Recco, domenica 16 blocco del traffico per lo sminamento

Bomba a Recco, domenica 16 blocco del traffico per lo sminamento
Treni fermi il 16 per lo sminamento

L’operazione di sminamento dell’ordigno bellico rinvenuto nel cantiere del grattacielo avverrà domenica 16 e porterà l’evacuazione di 670 persone, la chiusura del casello autostradale e l’interruzione della circolazione ferroviaria.

E’ una bomba di fabbricazione americana e contenente ben 500 kg di tritolo quella ritrovata nel cantiere di Recco (aperto per la realizzazione del cosiddetto “grattacielo” in via XXV Aprile) e che ha tenuto impegnati diverse ore gli artificieri giunti da Torino, che l’hanno liberata dal fango. Per ora l’ordigno, che deve essere stato sganciato da inglesi o alleati (non da americani, nonostante sia di provenienza statunitense, poiché gli americani non hanno mai bombardato Recco) rimarrà all’interno del cantiere, sorvegliata di giorno dai carabinieri e di notte dal servizio di sorveglianza della ditta. L’operazione di sminamento infatti è in programma per domenica 16 e si tratterà di un intervento non da poco, visto che bloccherà per alcune ore anche il casello autostradale e i treni. I dettagli saranno studiati durante un vertice che si terrà in Prefettura martedì, ma intanto si sa che per lo sminamento, che dovrebbe prendere il via alle 10 di domenica 16, saranno evacuate le abitazioni nel raggio di 150 metri; il che significa che 670 recchesi dovranno lasciare le proprie case per circa due ore, tempo stimato dagli artificieri per prendere la bomba e trasferirla altrove. Oltre a questo, durante l’operazione sarà interrotto il traffico ferroviario e resterà chiuso il casello autostradale. Sarà invece garantita la viabilità sull’Aurelia e per i collegamenti con Uscio e Avegno sarà istituito un doppio senso provvisorio in via XX Settembre a Recco. La bomba sarà quindi portata in una cava e fatta brillare: si pensa alla Val Graveglia o più probabilmente a una cava in territorio genovese. Il sindaco Capurro ha già pensato anche a chiedere ai carabinieri un servizio di antisciacallaggio, affinché i carabinieri pattuglino la zona dei 150 metri oggetto di evacuazione. Il ritorovamento della bomba e la complessa operazione di sminamento riportano la memoria al 2005, quando un altro ordigno bellico fu invenuto, sempre a Recco, tra gli scogli di Punta Sant’Anna. In quel caso furono però quasi 1200 le persone che in una mattina d’agosto dovettero evacuare temporaneamente l’area limitrofa.