Cogorno, firme per il vincolo sulla piana dell’Entella, Melandri: “Dalla giunta dissimulata apertura”

Cogorno, firme per il vincolo sulla piana dell’Entella, Melandri: “Dalla giunta dissimulata apertura”
La raccolta firme era partita a novembre

Il comitato “Giù le mani dal fiume Entella” riferisce la risposta della giunta di Cogorno alla mozione per il vincolo paesaggistico ed agricolo sulla piana dell’Entella corredata da 209 firme: “Accoglimento subordinato alla compatibilità proprio con i progetti urbanistici che ci preoccupano”.

Non è stata la reazione auspicata quella della giunta di Cogorno alle 209 firme presentate dal comitato “Giù le mani dal fiume Entella” per richiedere l’apposizione del vincolo paesaggistico ed agricolo sulla piana dell’Entella: “La piana è oggetto di un progetto urbanistico che contempla l’innalzamento di muraglioni come nuovo argine, a lato dei quali si prevede una nuova strada sul lungofiume. La realizzazione di tali opere farebbero così rassomigliare la Valle dell’Entella a quella che è oggi la Val Bisagno, con la perdita di zone agricole di pregio e compromissione dell’oasi faunistica. Proprio tali terreni hanno finora permesso l’espansione delle piene del fiume senza arrecare danni a cose e a persone – spiega Giovanni Melandri -. La risposta alla mozione, formalizzata con Verbale di Giunta n. 38 del 11.03.2017, subordina l’accoglimento della stessa proprio alla compatibilità con tali progetti urbanistici, i quali riguardano anche gli altri Comuni i cui territori insistono sulla medesima piana. Tali progetti fanno riferimento alla relazione urbanistica di corredo, denominata in modo eloquente: “Città dell’Entella”, corrispondente ad una visione improbabile ed anacronistica del territorio. La dissimulata apertura al contributo della popolazione per un PUC condiviso è così smentita nei fatti, nel rifiutarsi di mettere in discussione l’intervento certamente più impattante sul territorio comunale fra quelli in progetto”. Il comitato lamenta anche di non aver ricevuto risposta in merito all’altro punto della mozione, quello relativo alla sostituzione degli attuali semafori di corso Risorgimento con altrettante rotonde, “da cui deriverebbe uno snellimento del traffico che evidenzierebbe ulteriormente l’inutilità di nuove strade”.