Il delitto di Chiavari: la ricostruzione dell’avvenuto

Il delitto di Chiavari: la ricostruzione dell’avvenuto
La stazione carabinieri di Chiavari

Dopo aver chiuso l’agenzia di scommesse, Vaccaro è stato raggiunto da un giovane che gli ha sparato al primo rifiuto di consegnare soldi. Ha assistito a tutto un amico. L’omicida ha sparato anche a lui, ma senza colpirlo.

Sono al lavoro, i carabinieri della compagnia di Chiavari, per scoprire l’identità dell’autore dell’omicidio di Aldo Vaccaro, avvenuto nella notte, alle 00,45, in piazza Milano. La vittima, 58 anni, scapolo, aveva appena chiuso l’agenzia di scommesse della quale era proprietario, insieme ad alcuni soci. Sull’attraversamento pedonale di corso Millo è stato raggiunto da un giovane, a volto scoperto e solo parzialmente occultato da un cappellino che aveva in testa. Questi gli ha intimato di consegnargli i soldi e, alla risposta “non ne ho”, ha preso a sparare. Sull’asfalto si contavano sei colpi: i primi hanno raggiunto Vaccaro, uccidendolo immediatamente. I successivi sono stati rivolti verso l’amico che era con lui, il quale, tuttavia, stava scappando e ne è uscito incolume. Per questo, l’amico risulta, adesso, il principale testimone a disposizione dei carabineiri, insieme ad altre persone che si trovavano sul lungomare: secondo queste ulteriori testimonianze, l’omicida è scappato entrando a bordo di una Y10 di colore scuro, a bordo della quale lo aspettavano almeno altre due persone. La macchina, risultata rubata a Chiavari qualche giorno fa, è stata rinvenuta, nella notte, a Leivi, in via Selaschi, ed anch’essa, sequestrata, fa parte, adesso, delle indagini, affidate al sostituto procuratore Gabriella Dotto, che ha disposto il trasferimento della salma all’obitorio del San Martino. Le immagini della telecamera di videosorveglianza posta proprio di fronte al locale confermano la dinamica dell’accaduto. I carabinieri non aggiungono, però, se dalle immagini emergano altri elementi per risalire all’identità dell’omicida e dei suoi complici. Non sono escluse piste di sorta: gli spari potrebbero essere semplicemente la reazione, scomposta sino alla follia, all’esito negativo di una rapina, o altri potrebbero essere i moventi che hanno ispirato l’omicida. Di sicuro, a carico di Vaccaro, già titolare di analoga agenzia di scommesse a Sestri Levante, non vi sono precedenti penali, ed il socio Marco Corradini dice: “Non abbiamo mai ricevuto minacce. Solo un furto con scasso, circa un anno fa, in cui ci hanno portato via la scatola di una macchinetta contenente le monete”.