Immigrazione, i sindaci: no al modello Belpiano

L
L'area di accesso all'Oasi di Belpiano che ospita i rifugiati
L’area di accesso all’Oasi di Belpiano

Anci Liguria fa passare una proposta accolta a livello nazionale: organizzare i flussi di migranti con ospitalità diffusa, senza concentrazioni. “A Borzonasca ce ne potrebbero stare 10 – 15, non di più”.

I sindaci d’Italia dicono no al modello Belpiano, per quanto riguarda le modalità di accoglienza dei migranti. Nel centro del Comune di Borzonasca si trovano, attualmente, più di 140 stranieri in attesa di permesso di soggiorno o collocazione e le ultime notizie parlano di problemi con li scarichi fognari che andrebbero a riguardare anche il più vicino torrente. Dice Paolo Pezzana, sindaco di Sori e coordinatore per l’immigrazione di Anci Liguria: «Sulla base delle previsioni, l’emergenza non sarà in termini strettamente numerici,  ma può diventare un’emergenza se si proseguirà con modalità di gestione insostenibili, come è successo a Borzonasca e a Ventimiglia. Sarà emergenza dove l’accoglienza non venga praticata in modo diffuso e con numeri piccoli». In particolare, ieri Anci Liguria ha presentato una proposta accolta da quella nazionale, che la trasmetterà al governo. Si chiede che le prefetture esortino gli enti gestori ad affittare a mercato alloggi da 6-10 persone in tutti i Comuni della Liguria, evitando concentrazioni superiori allo 0,2-0,4% della popolazione in ciascuno di loro e che si adoperino per ridurre quanto prima le concentrazioni insostenibili di profughi sui territori che oggi sono sovraccarichi. In questo quadro, si dice che a Belpiano “non devono essere ospitati più di 10-15 profughi”.