Lavagna, dalla biblioteca alla Torta dei Fieschi: le ragioni di Mangiante

Lavagna, dalla biblioteca alla Torta dei Fieschi: le ragioni di Mangiante
Mangiante con gli unici due dirigenti rimasti, Lorella Cella e Fabio Terrile

Il sindaco racconta i suoi primi 50 giorni alla guida della città, segnati dal forzato crollo del personale del Comune. Elenca i risultati di cui si dice fiero, in particolare su pulizia e arredo urbano.

Il calo dei dipendenti, inevitabile con lo stato di dissesto dei conti del Comune, è alla base di problematiche come la forzata chiusura della biblioteca. Il sindaco di Lavagna, Gian Alberto Mangiante, ne ha parlato, ieri, nella conferenza stampa dedicata ai primi 50 giorni della sua amministrazione. I numeri: “Al 31 dicembre 2010 – elenca Mangiante – i dipendenti erano 147, oggi si è a  94 ma sulla base di rapporti prestabiliti si dovrà tendere alle 80 unità. Di queste, si  hanno 8 persone che rientrano tra le categorie protette, più di quanto previste per legge, e altrettanti che usufruiscono dei permessi della Legge 104. Tutto ciò si traduce in 27 giorni lavorati in meno ogni mese.  Anche gli unici due dirigenti cumulano funzioni maggiori di quello che dovrebbero”. Mangiante parla di “strumentalizzazioni” per quanto riguarda la chiusura della biblioteca e commenta: “Io non voglio assolutamente chiudere il servizio, ma non è un servizio pubblico essenziale e non sono certamente io a decidere quali sono i servizi essenziali”. Per quanto riguarda la  Torta dei Fieschi, che sarà prodotta da una pasticceria di Genova, precisa che “i commissari avevano previsto un certo livello di spesa, che l’amministrazione  rispetterà , anzi riuscirà sensibilmente a contenere realizzando un prodotto in regola con le necessarie certificazioni alimentari”. Quanto ai risultati conseguiti, Mangiante elenca  “l’avvio del progetto del piano del traffico, la sanificazione dei portici e del centro cittadino, l’iniziativa “adotta una fioriera”, l’apertura della spiaggia accessibile ai disabili, gli interventi sull’ arredo urbano come il riassesto delle panchine e degli ombrelloni chiusi da tempo nei magazzini comunali.